Matteo Messina Denaro inizierà già nelle prossime ore le sedute di chemioterapia nel carcere in cui è rinchiuso, a L’Aquila. Il giorno dopo la cattura dell’ex latitante, in fuga per 30 anni e trovato in una clinica privata di Palermo, La Maddalena, continuano ad emergere nuovi dettagli sulle condizioni di salute del boss. Dopo la cartella clinica pubblicata ieri da Adnkronos, arriva anche la notizie sulle terapie, con il Garante dei detenuti dell’Abruzzo, Gianmarco Cifaldi, a sottolineare che «riceverà lo stesso trattamento di tutti gli altri detenuti con patologie sanitarie e garantiremo il suo diritto alla salute». Messina Denaro ha un adenocarcinoma mucinoso del colon.

Al carcere si sta allestendo la stanza per la chemioterapia
E così nel carcere di massima sicurezza Le Costarelle dell’Aquila è stato attivato il complicato protocollo per casi come quello del boss. Messina Denaro dovrà essere sottoposto a chemioterapia per tentare di combattere il tumore aggressivo che lo ha colpito. E per farlo servirà una stanza ad hoc, che è quasi pronta dopo ore di preparazione. Secondo i regolamenti, non potrà effettuare alcuna visita medica all’esterno, a meno di eventuali interventi chirurgici. Viene continuamente monitorato dai medici della Asl che operano all’interno del carcere. Non è la prima volta che il boss si sottopone a chemioterapia, ma il tumore aggressivo lo richiede nuovamente.
La cella di Messina Denaro: il boss registrato ogni istante
Matteo Messina Denaro dovrebbe essere rinchiuso in una delle celle al piano terra, dove sono solitamente inseriti i detenuti pericolosi. Una cella come le altre, con il letto saldato a terra, il bagno e una tv con soltanto alcuni canali. L’oggetto principale al suo interno, però, è la telecamera di sorveglianza. L’ex latitante viene sorvegliato minuto per minuto e registrato in ogni istante dai poliziotti del Gom. Il Gruppo operativo mobile dipende dal Dap e ogni giorno i turni vengono cambiati in maniera casuale, incrociando anche i diversi penitenziari.
