Il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro è stato arrestato dai carabinieri del Ros dopo 30 anni di latitanza. Il blitz che ha portato alla cattura è scattato alla clinica privata Maddalena di Palermo dove Messina Denaro si trovava per sottoporsi a terapie. Secondo quanto si è appreso infatti il boss era malato di cancro al colon. Alle 9,35 di lunedì mattina è stato caricato su un furgone nero dai militari e scortato da diverse gazzelle dei carabinieri portato via, fra gli applausi di tanti palermitani. La notizia dell’arresto è rimbalzata anche all’estero.
Le Monde
In apertura nel sito di Le Monde la notizia dell’arresto del super latitante Matteo «considerato uno dei capi di Cosa Nostra, in latitanza dal 1993».

Libération
«Il mafioso più ricercato d’Italia, Matteo Messina Denaro, arrestato dopo 30 anni di latitanza», titola il francese Libération. «Nella lista del Viminale dei sei criminali più ricercati d’Italia, Matteo Messina Denaro, nato nell’aprile del 1962 vicino a Trapani, in Sicilia, era al primo posto. Era stato condannato in contumacia all’ergastolo per omicidio. L’unica sua foto conosciuta risale ai primi Anni 90», scrive il quotidiano francese sul sito. «A partire dagli anni 2000, la polizia italiana ha moltiplicato gli arresti e i sequestri di proprietà del suo entourage, in una strategia di isolamento che ha impiegato quasi 20 anni a dare i suoi frutti, tanto importante era la sua rete di supporto».

Guardian
«Denaro, soprannominato “Diabolik”, era candidato a diventare il boss della mafia siciliana dopo la morte di Bernardo Provenzano, nel 2016, e di Salvatore Riina, nel 2017», scrive il britannico Guardian. «Il sessantenne – che una volta ha affermato in modo infame: “Ho riempito un cimitero, tutto da solo” – apparentemente ha mantenuto il suo stile di vita lussuoso per un po’ di tempo dopo essere fuggito, grazie a diversi collaboratori. Nell’agosto 2021 la Rai aveva diffuso una registrazione risalente al marzo 1993 in cui si sentiva per la prima volta la voce di Denaro durante un processo in cui è stato chiamato a testimoniare. Dopo alcune settimane, il boss era fuggito e da allora non era stato più ritrovato».

Bbc
Il sito della Bbc ricorda come Messina Denaro sia «stato processato e condannato all’ergastolo in contumacia per numerosi omicidi. Questi includono l’uccisione nel 1992 dei procuratori antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i mortali attentati dinamitardi del 1993 a Milano, Firenze e Roma e il rapimento, la tortura e l’uccisione del figlio di 11 anni di un mafioso diventato collaboratore di giustizia».

El Pais
El Pais che dedica all’arresto di Messina Denaro l’apertura dell’edizione online ricorda come il mafioso si fosse «registrato alla clinica sotto il falso nome di Andrea Bonafede. E come è sempre successo con Cosa Nostra, il boss non ha avuto bisogno di fuggire in Paesi esotici e lontani per evitare l’arresto per tre decenni. A quanto pare, ha sempre abitato vissuto alla sua abitazione a Castelvetrano (Trapani) e non ha opposto resistenza quando è stato avvicinato dagli agenti».

Frankfurter Allgemeine
Anche la Faz riporta la notizia dell’arresto di Messina Denaro e della sua latitanza durata 30 anni.

Meduza
Anche il sito indipendente russo Meduza riporta la notizia dell’arresto del Boss di Cosa Nostra.
