Nel nuovo nome del Partito democratico potrebbe esserci un riferimento al lavoro. O almeno è ciò che spera il sindaco di Bologna Matteo Lepore, che ha lanciato una petizione insieme al collega e presidente dell’Unione delle Province, Michele De Pascale. Il documento è stato già firmato da oltre settanta persone, soprattutto esponenti del Pd. Ma al fianco dei dem sono scesi in campo anche sindacalisti, imprenditori, sindaci ed esponenti politici di altre forze, che potrebbero sostenere la causa. Repubblica cita Susanna Camusso, Roberto Speranza, Brando Benifei, Rachele Scarpa e Sandro Ruotolo.

Lepore: «Il Pd porti avanti questioni legate al lavoro»
A spiegare i motivi che lo hanno spinto ad avviare la petizione è lo stesso Lepore, sulle pagine di Repubblica: «Vogliamo dare un contributo al congresso parlando di questo tema perché non si può discutere solo delle persone. La nostra proposta è quella di inserire un riferimento al lavoro già nel nome del Partito democratico, non per fare un’operazione di marketing, né per ipotizzare sigle e acronimi, ma vogliamo che il Pd sia il partito che porta avanti le questioni del lavoro. Non credo che sia una parola del Novecento, ma anzi con una grande attualità e un grande futuro. Più larga sarà questa proposta meglio sarà: tra quelli che hanno aderito ci sono persone che hanno idee diverse sul candidato da sostenere e, anzi, non lo abbiamo nemmeno chiesto».
De Pascale al fianco di Bonaccini
Intanto in casa Pd tiene banco la scelta del prossimo segretario. Mentre Lepore non ha ufficializzato il nome di chi sosterrà, il sindaco di Ravenna De Pascale si schiera al fianco di Stefano Bonaccini. «Ho aderito a questa proposta», spiega, «perché credo si possa scatenare un dibattito. Il concetto di lavoro è tutt’altro che antico, anzi è molto attuale: è la parola più vicina alla vita di tutti i giorni delle persone. Questa mi sembra una delle poche idee arrivate per la costituente del Pd. Spero ce ne siano altre, altrimenti la discussione rischia di essere tutta o su concetti per aria o sui nomi».
