Mattarella-bis, cosa succede adesso
L'attuale presidente della Repubblica si appresta a iniziare un nuovo settennato al Quirinale. Ecco cosa succederà dopo la sua elezione.
La fine del settennato di Sergio Mattarella si avvicina e sì, a sorpresa (ma non troppo) sarà ancora lui il Presidente della Repubblica. Altri sette anni e non un mandato a termine: questa la condizione posta dall’attuale inquilino del Quirinale, che già aveva fatto valigie e scatoloni. Le varie forze politiche, incapaci di trovare un nuovo capo di Stato che potesse mettere d’accordo tutti, lo ha riconfermato al Colle. Che cosa succede adesso? Le cose da sapere sul giuramento.
Mattarella-bis, la data del giuramento
Una volta eletto, il nuovo Presidente della Repubblica deve attendere che quello in carica termini il mandato, a meno che quest’ultimo non decida di dimettersi con qualche giorno di anticipo (le cosiddette “dimissioni di cortesia”) per permettere al prossimo inquilino del Quirinale di iniziare a svolgere le sue funzioni senza attendere troppo. Può capitare anche che il nuovo capo di Stato sia eletto dopo la fine del mandato di quello precedente: in tal caso, è lui a decidere quando insediarsi visto che in quel momento esercita la supplenza il Presidente del Senato.

Giovedì 3 febbraio sarà l’ultimo giorno del primo mandato di Mattarella. E, ovviamente, non si verificherà nessuna delle due situazioni illustrate. Proprio come successo con Giorgio Napolitano, il presidente eletto succede a sé stesso. La cerimonia di congedo del settennato, fissata per mercoledì 2 febbraio, è stata annullata. Come trapela da Montecitorio, il secondo giuramento di Sergio Mattarella da presidente della Repubblica si terrà con ogni probabilità mercoledì, vigilia della scadenza del primo settennato, oppure lo giovedì 3, a esattamente sette anni esatti dal primo.
Mattarella-bis, cosa dice la Costituzione sulle tempistiche
Secondo la prassi, dopo che i grandi elettori hanno scelto il Presidente della Repubblica, viene redatto il verbale delle elezioni, che il Presidente della Camera, accompagnato dal presidente del Senato, comunica al neo eletto. Trascorso quindi qualche giorno, si svolge la cerimonia per l’insediamento al Quirinale del nuovo capo dello Stato, l’atto ufficiale con il quale assume formalmente la carica e i relativi poteri. La Costituzione non dà alcuna indicazione per le tempistiche: Giuseppe Saragat e Sandro Pertini giurarono all’indomani dell’elezione, mentre con Giovanni Leone trascorsero 12 giorni.

Mattarella-bis, come avviene il giuramento del presidente
Nella data scelta, il segretario generale della Camera accompagna l’eletto a Montecitorio, mentre la campana maggiore del palazzo di Montecitorio rintocca fino all’arrivo del presidente della Repubblica. L’eletto viene salutato sulla piazza dal picchetto d’onore, quindi fa il suo ingresso nel palazzo, accolto dai presidenti del Senato e della Camera. È qui che il presidente giura fedeltà alla Costituzione della Repubblica: 21 salve di cannone sparati dal Gianicolo salutano il suo insediamento, mentre la e campana di Montecitorio torna a suonare. A questo punto il presidente legge il suo primo discorso alle Camere e alla Nazione tutta. Seguono a questo punto la visita all’Altare della Patria, dove accompagnato dal presidente del Consiglio rende omaggio al Milite ignoto; la sfilata per le vie di Roma a bordo di una Lancia Flaminia 335 decapottabile; l’arrivo al Quirinale dove viene ricevuto col tributo degli onori militari. La cerimonia si conclude con la consegna del collare di Gran Croce decorato di gran Cordone, massima onorificenza della Repubblica.