La notizia diffusa dal quotidiano inglese The Sun, secondo cui il premier Boris Johnson rimanderà al 2022 le sue nozze con Carrie Symonds, ha gettato in uno sconforto ancora più nero le società britanniche specializzate nel wedding, settore già decimato dalla pandemia prolungata. Come riporta il Guardian, gli organizzatori di matrimoni, sempre più in ansia per il futuro, sostengono di essere sull’orlo del collasso economico e chiedono al governo che le restrizioni vengano effettivamente allentate nel prossimo mese di giugno, come promesso. Tutte le loro speranze di ripresa si concentrano infatti sull’estate in arrivo, ma ora la decisione di Johnson «fa pensare alla gente che sposarsi quest’anno non sia ancora sicuro», commenta la wedding planner Sarah Haywood della UK Weddings Taskforce. «Significa che ancora per mesi avremo matrimoni con 30 invitati al massimo?».
La data del 21 giugno, indicata come possibile ritorno alle feste di nozze libere da restrizioni non è ancora confermata e nel governo rimangono ancora dubbi legati alla diffusione della variante indiana del Covid. Una cosa è certa: secondo i wedding planner, un settore che in Gran Bretagna vale oltre 17 miliardi di euro, un’eventuale proroga affosserebbe le società rimaste attive, dopo che molte hanno chiuso nel corso degli ultimi due anni. «Il matrimonio di Boris Johnson», aggiunge Haywwod, «sta attirando più attenzione dell’intero settore economico del wedding. Questo mostra solo quanto siamo sottovalutati, come non veniamo presi sul serio».
Si stima che entro 24 mesi dalla piena ripresa delle attività, nel Regno Unito si svolgeranno circa 800 mila matrimoni, oltre la metà dei quali entro quest’anno. Mentre in Francia, Spagna e Portogallo i matrimoni sono già consentiti, in Italia la data di ripartenza è ora fissata per il 15 giugno, ma il governo ha definito una regolamentazione precisa: quello del wedding sarà tra l’altro il primo settore in cui verrà sperimentato il pass di “avvenuta vaccinazione”. In Italia, ogni anno, si organizzano circa 200 mila ricevimenti di nozze. Il settore vale oltre 5 miliardi di euro.