Il prezzo delle materie prime agricole continua a crescere

Redazione
16/09/2021

Non frena la corsa al rialzo del costo delle materie prime agricole. I rincari a livello mondiale hanno raggiunto il...

Il prezzo delle materie prime agricole continua a crescere

Non frena la corsa al rialzo del costo delle materie prime agricole. I rincari a livello mondiale hanno raggiunto il 32 per certo su base annua secondo l’ultimo indice della Fao di agosto.

A tirare la volata sono i cereali con una crescita del 44 per cento, ma aumentano anche carne, latte e zucchero.

I numeri sono stati riportati da Coldiretti in occasione del G20 agricoltura.

La corsa ai terreni fertili favorisce la speculazione

«Con la pandemia da Covid» spiega Coldiretti «Si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, speculazioni e incertezza per gli effetti dei cambiamenti climatici. Qesto spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione.
L’accaparramento di terreni fertili da parte dei Paesi ricchi, ma anche la tendenza a potenziare le riserve interne per il timore di nuove chiusure a causa della pandemia hanno innescato un cortocircuito che pesa sulle quotazioni delle produzioni sui mercati mondiali».

La Cina guida la corsa

In cima alla graduatoria dei Paesi che si sono accaparrati nel mondo più terre c’è la Cina (14 milioni di ettari), seguita da Canada (11 milioni di ettari) e Stati Uniti (10 milioni di ettari).

Sul totale delle terra oggetto di land grabbing quasi un terzo (31 milioni di ettari) è concentrato in Sud America. Un altro terzo si trova in Africa (30,5 milioni di ettari) cui seguono Europa Orientale (19,5 milioni di ettari), Asia (9 milioni di ettari) e Oceania (3,4 milioni).

La situazione in Italia

Nello spazio di una sola generazione, analizza la Coldiretti, l’Italia ha perso più di un terreno agricolo su quattro, seguendo un modello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa del 28% delle campagne.

«In Italia» evidenzia Coldiretti «la superficie agricola utilizzabile si è già ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari e a causa della cementificazione e della scomparsa dei terreni fertili. Sono andati persi in un decennio oltre 400 milioni di chili di prodotti agricoli. La copertura artificiale di suolo coltivato nel 2020 ha toccato la velocità di 2 metri quadri al secondo.

La perdita maggiore si è registrata sul fronte dei cereali e degli ortaggi con la scomparsa di 2 milioni e 534mila quintali di prodotto. Seguono quella dai foraggi per l’alimentazione degli animali, dai frutteti, dai vigneti e dagli oliveti».

Un problema grave per un Paese come l’Italia che deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti dalla carne al latte, dai cereali fino alle colture proteiche.