Arrestato il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero

Redazione
06/12/2021

Il provvedimento arriva nell’ambito di un’inchiesta per reati societari e bancarotta. La Sampdoria non sarebbe coinvolta nelle indagini

Arrestato il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero

Il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, è stato arrestato. Il provvedimento arriva nell’ambito di un’inchiesta per reati societari e bancarotta. Secondo quanto si apprende, il club blucerchiato non è coinvolto nelle indagini. Ferrero, arrestato dalla Guardia di finanza, è stato trasferito in carcere. Per altre cinque persone coinvolte nell’inchiesta sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Arresto di Ferrero: l’indagine

L’indagine era partita dalle analisi della Guardia di Finanza sulle casse della Sampdoria dalle quali sarebbero spariti 1,2 milioni, parte dei soldi incassati per la cessione al West Ham di Pedro Obiang nell’estate del 2015. Il denaro sarebbe stato distratto attraverso l’utilizzo di fatture false emesse da una società riconducibile al presidente dei blucerchiati Massimo Ferrero, anche se amministrata da un altro soggetto, e successivamente riutilizzato sia per sanare debiti di altre imprese del gruppo sia per finanziare un film prodotto da altre due società, sempre riferibili al presidente della Sampdoria.

Il sequestro dei beni di Ferrero

La Guardia di Finanza aveva inoltre disposto il sequestro di beni nei confronti di Massimo Ferrero. Il sequestro, emesso dal Gip del Tribunale di Roma, aveva riguardato beni e disponibilità finanziarie per 2,6 milioni di euro. Il provvedimento era scattato anche nei confronti della Sampdoria, per un importo di circa 200mila euro, e un immobile di pregio a Firenze. Le indagini avevano inoltre fatto emergere finte controversie di lavoro, dinanzi alla direzione Territoriale del Lavoro di Roma, mediante le quali, simulando l’esistenza di rapporti di lavoro subordinato con 5 società del gruppo, venivano conclusi 5 distinti accordi transattivi, con percezione indebita di 500 mila euro (100 mila euro per ciascuna società). La successiva ricostruzione dei flussi finanziari avrebbe permesso di accertare che buona parte di tali somme sarebbero state impiegate per l’acquisto di un immobile di pregio in Firenze.

In particolare, erano state sottoposte a sequestro disponibilità finanziarie riferibili agli indagati nonché un immobile residenziale di pregio a Firenze, in via dei Renai. La Sampdoria Calcio era stata invece destinataria di un sequestro per un importo di oltre 200mila euro, corrispondente al profitto del reato tributario accertato.