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Massimiliano Moneta ucciso a Vada, si costituisce il killer: è l’ex suocero

«Non volevo ucciderlo, volevo colpirlo alle gambe», ha dichiarato. L’uomo è stato trasferito presso la casa circondariale di Livorno.

18 Aprile 2023 10:21 Alice Bianco
Omicidio Massimiliano Moneta: il killer, l'ex suocero di 81 anni, ha confessato

Antonino Fedele, 81 anni è ritenuto responsabile dell’uccisione dell’ex genero 57enne, Massimiliano Moneta. L’anziano si è recato alla stazione dei Carabinieri di Cecina (LI) per confessare il reato.

Massimiliano Moneta ucciso a Vada: confessa l’ex suocero

L’anziano, dopo essersi presentato volontariamente alla stazione dei Carabinieri di Rosignano Solvay nella mattina di ieri, lunedì 17 aprile, è stato accompagnato al comando provinciale di Livorno e interrogato dal procuratore Ettore Squillace Greco e dal pm titolare del fascicolo, Pietro Peruzzi, insieme ai militari impegnati nelle indagini. Il gip del tribunale di Livorno, terminato l’interrogatorio, su richiesta della procura, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e Fedele è stato trasferito alla casa circondariale Le Sughere di Livorno.

Omicidio Massimiliano Moneta: il killer, l'ex suocero, ha confessato
Fucile che ha ucciso Massimiliano Moneta (Carabinieri)

I Carabinieri hanno giustificato la custodia cautelare dell’81enne ritenendo indiscutibile la riconducibilità del fatto. Hanno inoltre ritenuto Antonino Fedele molto pericoloso: «La pericolosità del Fedele è, dunque, elevata. Appare, in definitiva, necessario limitare la libertà dei suoi movimenti ed ostacolare ogni ipotesi di condizionamento delle indagini». Visibilmente provato, l’81enne ha detto agli inquirenti: «Non volevo ucciderlo, volevo colpirlo alle gambe». Sempre secondo i Carabinieri, Fedele avrebbe colpito Moneta «la prima volta all’altezza dell’anca destra e la seconda al torace destro». «L’uomo ha dimostrato una forza di volontà enorme ed una capacità non comune», sostengono gli inquirenti.

Omicidio Massimiliano Moneta: il killer ha confessato
Massimiliano Moneta (Facebook)

I fatti

Il corpo senza vita di Massimiliano Moneta era stato trovato l’11 aprile scorso in un campo a Vada, nella frazione del comune di Rosignano Marittimo in provincia di Livorno. Fin da subito si era pensato che il 57enne fosse stato ucciso probabilmente dopo una lite familiare e il sospettato numero uno era stato proprio Antonino Fedele. Inizialmente si era pensato che all’incontro tra genero e suocero fosse presente anche la figlia dell’81enne. La vittima dell’omicidio, in quei giorni, si stava separando dalla moglie e si sarebbe recata ad un ultimo appuntamento con il suocero per dei chiarimenti. Durante l’incontro, i due avrebbero discusso fino ad arrivare ad aprire il fuoco.

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