È morta all’età di 93 anni la stilista britannica Mary Quant, nota soprattutto per essere stata la “mamma della minigonna“, che soprattutto grazie a lei nella seconda metà del Novecento si è diffusa in tutto il mondo come indumento femminile. In un comunicato diffuso dalla famiglia, si legge che Mary Quant si è spenta serenamente questa mattina nella sua casa del Surrey.
Il successo di Bazaar, punto di ritrovo dei giovani londinesi
Nata a Londra nel 1930 da genitori del Galles, Mary Quant non aveva una formazione in design, ma fin da piccola aveva avuto come hobby la sartoria. Iniziò a lavorare nella moda nel 1955, quando su King’s Road aprì il negozio Bazaar insieme al futuro marito Alexander Plunket Greene: la boutique divenne rapidamente un punto di ritrovo per i giovani londinesi dell’epoca, attirando anche gente del mondo del cinema, del teatro, dell’arte. Luminosi, colorati, comodi e semplici, i vestiti disegnati da Mary Quant prendevano ispirazione da sottoculture – come quella mod – e le uniformi scolastiche. Si trattava perlopiù di abiti basati su modelli di sartoria, non economici ma certamente meno cari di quelli proposti dai negozi del tempo: in un certo senso, anticipò il fast fashion di oggi. E riscosse un grande successo, che permise a lei e al marito di aprire un secondo negozio sull’aristocratica Brompton Road.

Così disse sulla minigonna: «È stata la strada ad inventarla»
A un certo punto arrivò la minigonna: considerata uno dei simboli della Swinging London, nell’immaginario collettivo fu inventata da Mary Quant nel 1963, ma la reale paternità è da sempre oggetto di discussione. Se la attribuì su tutti il designer francese André Courrèges, spesso citato come inventore della mini-jupe, che propose nel 1964. C’è chi ha indicato lo stilista e costumista John Bates, chi il collega austriaco Rudi Gernreich, chi ancora la costumista statunitense Helen Rose. La verità sta probabilmente in questa frase della stessa Mary Quant: «Né io, né Courrèges, abbiamo avuto l’idea della minigonna. È stata la strada ad inventarla».
Nel 1966 fu nominata Cavaliere della Corona Britannica
«Sono state le ragazze della King’s Road a inventare la mini. Io stavo facendo abiti semplici e giovanili, con cui era possibile muoversi, con cui si poteva correre e saltare e li avrei realizzati della lunghezza voluta dalla clientela. Io li indossavo molto corti e la clientela diceva: “Più corti, più corti”», racconto Mary Quant una volta. E in effetti, in quegli anni speciali per Londra, la formula era più o meno questa: capelli lunghi per i ragazzi, gonne corte per le ragazze. Di sicuro, all’associazione minigonna-Mary Quant contribuì la scelta di affidare il lancio del nuovo capo alla supermodella Twiggy: già nel 1966, la stilista ricevette dalle mani della regina Elisabetta l’onorificenza di Cavaliere della Corona Britannica «per il suo straordinario contributo al settore della moda».

Non solo minigonna: le altre intuizioni di Mary Quant
Icona della Swinging London, Mary Quant non fu “solo” la minigonna. Anche se non li inventò, contribuì in modo importante alla diffusione dei collant. Anche hot pants, tutine, stivali di gomma e impermeabili in PVC possono essere ricondotti al suo lavoro. Ebbe anche l’intuizione di utilizzava modelle di colore, tra cui Donyale Luna, cosa inusuale per l’epoca. In generale fu una brillante imprenditrice: nel 1963 fondò il “Ginger Group” per esportare i suoi prodotti negli Stati Uniti, poi tre anni dopo lanciò una linea di cosmetici e, nel 1967, una collezione di calzature.