L’aggressore di Marta Novello è stato scarcerato per un errore: vediamo cos’è successo e quali sono stati i provvedimenti presi per assicurare giustizia.
Marta Novello: perché il suo aggressore è stato scarcerato?
Alla base della scarcerazione dell’aggressore di Marta Novello, ragazza di 26 anni accoltellata mentre praticava jogging, c’è un errore burocratico. La perizia psichiatrica aveva infatti confermato la capacità di intendere e volere del ragazzo di quindici anni che era stato condannato in primo grado dal Tribunale dei minori a sei anni e otto mesi di reclusione. Tuttavia, la Corte d’appello di Venezia aveva ridotto la pena a cinque anni di reclusione per tentato omicidio e tentata rapina, confermando la prescrizione di sicurezza di due anni da scontare successivamente alla pena detentiva.
A questo punto c’è stato l’inaspettato colpo di scena. In attesa del terzo grado di giudizio, il minore è stato scarcerato a Napoli per scadenza dei termini per la custodia cautelare in prigione. Il giudice aveva stabilito di spostarlo in una comunità ma per un errore non il giovane non ha ricevuto la notifica e ha lasciato l’Italia. Il ragazzo di quindici anni ora si trova a Londra dalla madre.
L’intervento della Ministra Cartabia e le parole dei due avvocati
La ministra Cartabia è intervenuta chiedendo all’Ispettorato di attivare «i necessari accertamenti preliminari, formulando all’esito valutazioni e proposte». L’avvocato del ragazzo Matteo Scussat si è espresso in merito alla vicenda «non confermando e non smentendo quanto accaduto». Tuttavia il legale ha fatto intendere che c’erano tutti gli strumenti a disposizione per evitare l’errore burocratico.
D’altro canto, il legale della vittima Alberto Barbaro ha commentato la vicenda dicendo che «non è facile, per Marta, accettare l’idea che appena sedici mesi dopo averle inferto ventitré coltellate il responsabile sia già a piede libero». Marta Novello dovrà ora attendere l’intervento delle autorità per ricevere giustizia.