Roberto Maroni è stato scelto per guidare la Consulta per l’attuazione del Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato sottoscritto il 14 luglio scorso. A nominare l’ex presidente di Regione Lombardia ed ex ministro dell’Interno, nonché predecessore di Matteo Salvini in via Bellerio, è stata Luciana Lamorgese, titolare del Viminale da tempo sotto il tiro di Lega e Fratelli d’Italia. Lamorgese e Maroni si conoscono da tempo, da quando il leghista era al Viminale e lei una funzionaria del ministero. Quando Lamorgese nel 2017 venne nominata prefetto di Milano l’allora governatore commentò: «È un’ottima scelta e lo do il benvenuto in Lombardia. Conosco Lamorgese da molti anni, abbiamo lavorato insieme quando ero ministro dell’Interno e ne ho potuto apprezzare le qualità professionali. Le rivolgo quindi i miei migliori auguri di buon lavoro».
Maroni aveva criticato la linea di Salvini su vaccini e Green Pass
Maroni avrebbe dovuto correre per la Lega come sindaco di Varese alle ultime Amministrative, ma dopo un malore aveva fatto un passo indietro anche – aveva detto – dalla politica attiva sostenendo che era tempo di «fare largo ai giovani». Bobo tra l’altro aveva anche criticato la linea salviniana su vaccini e Green Pass, sposando quella dei governatori del Carroccio del Nord, da Luca Zaia a Massimiliano Fedriga. Ora Maroni, uno dei pochi nella Lega a criticare apertamente il segretario, torna in campo e lo fa proprio su volere dell’attuale nemica numero 1 di Salvini: Lamorgese. «Ringraziamo di cuore Roberto Maroni, che ci ha dato il grande onore di accogliere la nostra richiesta» di guidare l’organismo in virtù «della sua grande esperienza come ministro», ha detto la titolare del Viminale all’insediamento della Consulta cui hanno partecipato anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando, il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e il presidente del Consiglio nazionale di Anci Enzo Bianco. «Ci potrà certamente aiutare e la Consulta potrà agevolare il virtuoso raccordo tra le amministrazioni centrali e il territorio», ha aggiunto la ministra dell’Interno.