Marò, caso chiuso: ai pescatori risarcimento da un milione di euro

Redazione
15/06/2021

Dopo aver ricevuto la somma, il tribunale asiatico ha scritto la parola fine sulla vicenda di Salvatore Latorre e Massimiliano Girone, accusati di aver ucciso due uomini nel 2019 al largo della costa del Kerala.

Marò, caso chiuso: ai pescatori risarcimento da un milione di euro

Nove anni. Tanto ci è voluto, ma sulla vicenda dei marò si è finalmente scritta la parola fine. Nel 2012, Salvatore Latorre e Massimiliano Girone vennero accusati di aver ucciso due pescatori al largo delle coste del Kerala, nell’India meridionale. Adesso, tramite i media di Nuova Delhi, è stata diffusa la notizia per cui la Corte suprema del Paese asiatico ha disposto, già da una settimana, la chiusura di tutti i procedimenti, dopo il risarcimento di cento milioni di rupie, circa 1,1 milioni di euro da parte dell’Italia. La somma verrà distribuita tra gli eredi delle vittime (quaranta milioni per ogni famiglia) e il proprietario dell’imbarcazione, a cui andranno 20 milioni di rupie.

La reazione social del mondo politico

Immediata la reazione social degli esponenti della politica italiana. Il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, ha twittato: «Chiusi tutti i procedimenti giudiziari in India nei confronti dei nostri due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Grazie a chi ha lavorato con costanza al caso, grazie al nostro infaticabile corpo diplomatico. Si mette definitivamente un punto a questa lunga vicenda». Dello stesso avviso il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni: «Si chiude il caso con l’India. Un successo della diplomazia italiana».

La rabbia delle famiglie: «Tratti come carne da macello»

A tirare un sospiro di sollievo sono soprattutto le famiglie, che non comunque non riusciranno a dimenticare in fretta l’accaduto: «Da nove anni sono costretta a parlare a nome di mio marito», ha detto all’Adnkronos Paola Moschetti. «A lui è stato fatto esplicito divieto di parlare, pena pesanti sanzioni. Non può nemmeno partecipare alle manifestazioni pubbliche. È ora di chiedersi perché le autorità militari vogliono mantenere il segreto su ciò che sa e vuole dire. Quello che so è che per la politica italiana siamo stati carne da macello. Presto Massimiliano si presenterà alla procura di Roma».