«Arrendetevi e vi sarà risparmiata la vita». È scaduto alle ore 6 ucraine (le 5 in Italia) l’ultimatum russo agli ultimi difensori di Mariupol, assediati nell’acciaieria Azovstal. Il capo del Centro di controllo della Difesa nazionale della Federazione Russa, il colonnello generale Mikhail Mizintsev aveva offerto ai 1.500 combattenti superstiti di Mariupol (tra cui i soldati del reggimento Azov), intrappolati nell’acciaieria, di deporre le armi e avere salva la vita. Ma non c’è stata alcuna bandiera bianca alzata. Il ministero della Difesa russo ha reso noto che i combattenti di Kyiv, in caso di ulteriore resistenza «saranno tutti eliminati».

La Russia starebbe preparando l’operazione di sbarco in Ucraina
Sempre Mizintsev ha riferito che, rimasti senza cibo e acqua, i combattenti ucraini hanno chiesto al governo di Kyiv il permesso di arrendersi, che è stato però loro negato. «La situazione a Mariupol rimane la più grave possibile, semplicemente disumana», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a proposito di quanto sta accadendo dal punto di vista militare e civile. Intanto, secondo l’ultimo bollettino dello Stato maggiore ucraino, la Russia si sta preparando a un attacco dal mare: «Le unità dell’810ima e della 155esima brigata della Marina separata sono in preparazione per l’operazione di sbarco». La nota evidenzia inoltre che «continua il movimento di unità russe nel territorio dell’Ucraina dalle regioni di Kursk, Bryansk e Voronezh».

Secondo il Pentagono, la Russia è pronta a un’offensiva su larga scala
L’emittente americana Nbc, citando fonti di Washington, ha riferito che il Pentagono ritiene altamente probabile un’offensiva su vasta scala da parte della Russia in Ucraina, tra la giornata di oggi e domani. Le truppe di Mosca si sono ritirate da Kyiv e in generale dall’Ucraina settentrionale da giorni, spostandosi in Bielorussia e Russia. Inizialmente, i funzionari statunitensi ritenevano che i russi intendessero riorganizzarsi per poi lanciare una nuova offensiva focalizzata sulla regione del Donbass. Le ultime valutazioni del Pentagono ipotizzerebbero invece che la Russia possa iniziare una nuova offensiva prima che tutte le sue truppe siano pronte a combattere di nuovo.