Lontano dai partiti, vicino all’Europa, stimato dagli Stati Uniti e amato dall’opinione pubblica. Sono queste le caratteristiche che rendono il premier Mario Draghi L’uomo più potente d’Europa. A sostenerlo è l’autorevole portale Politico.eu che spiega cosa rende Draghi, in questo momento, il numero uno nel vecchio continente.
Draghi può trascinare l’Italia nel cuore dell’Europa
«La persona più potente d’Europa è Mario Draghi» argomenta il sito che spiega: «Governando l’Italia da tecnocrate, ha dato una mano ferma alla politica nazionale. Ma è anche un leader che potrebbe trascinare il Paese nel cuore degli affari europei».
«Gli italiani» aggiunge «non sono abituati a vedere i loro primi ministri restare a lungo in carica, ma molti sperano che Mario Draghi si dimostri l’eccezione. Questo perché l’ex capo della Banca centrale europea ha dato una mano ferma alla politica nazionale a Roma, mantenendo il Paese in equilibrio mentre cerca di uscire dalla pandemia, promuovendo una serie di riforme economiche».
Draghi, lontano dai partiti; amato dalla gente
Uno dei punti a favore di Draghi è proprio la non appartenenza ad alcun partito politico. Con Draghi, che «non è allineato ad alcun partito», l’Italia «ha un leader che può trascinare il Paese nel cuore degli affari europei» e l’uscita di scena di Angela Merkel «gli apre uno spazio come leader de facto dell’Ue, almeno per quanto riguarda gli affari economici. Ciò sarà particolarmente vero se Draghi riuscirà a cementare un’alleanza di lavoro con il presidente francese Emmanuel Macron e con il successore della Merkel Olaf Scholz, creando un trio centrista che potrebbe cambiare drasticamente la marcia dell’Europa».
L’Italia, ricorda ‘Politico’, è la destinataria «della più grande tranche del fondo di recupero NextGenerationEU della Commissione Europea. È sulla buona strada per ricevere 191,5 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti in cambio dell’attuazione di una serie di riforme che Bruxelles spera mettano il Paese sulla strada della crescita». Se Draghi riuscirà «dove tanti primi ministri si sono incagliati potrebbe essere ricordato come colui che ha finalmente trovato la ricetta per tirare fuori il Paese da più di 20 anni di stasi economica. Altrettanto importante, avrà dimostrato l’efficacia della decisione dell’Ue di emettere debito congiunto per aiutare i Paesi a riprendersi dalla crisi del coronavirus».