Marina Caprotti, figlia minore di Bernardo scomparso nel 2016, ha assunto la guida operativa di Esselunga dopo l’addio dell’ad Sami Kahale. La guida delcolosso della Gdo – con un fatturato nel 2020 di 8,37 miliardi di euro e 25 mila dipendenti – passa così interamente nelle mani della 43enne già presidente esecutivo del gruppo. Lo riferisce una nota diffusa in mattinata che annuncia la «risoluzione consensuale del rapporto triennale di collaborazione tra la società e l’ingegnere Sami Kahale». Kahale, di origini egiziane, già direttore generale del gruppo era stato nominato Ceo solo a fine 2019. Secondo quanto apprende Tag43, la decisione di Kahale di chiudere con Esselunga sarebbe dovuta a una certa insofferenza dell’ingegnere nei confronti di Francesco Moncada, marito di Marina e membro del board. Voci di di corridoio, o forse sarebbe meglio dire di corsia, bisbigliano infatti che l’ormai ex amministratore delegato fosse stanco delle intromissioni di Moncada sul suo operato.
Chi è Marina Caprotti, figlia di Bernardo e Giuliana Albera
Marina Sylvia è figlia di Bernardo Caprotti e Giuliana Albera che l’imprenditore sposò in seconde nozze. Alla scomparsa del padre, lei e la madre ereditarono il 70 per cento della Supermarkets italiani, la holding che dal 2006 controlla Esselunga. Nonostante il padre volesse che il gruppo fosse venduto a una multinazionale, Marina restò in azienda con il marito Francesco Moncada. Dal 2020 Marina Caprotti è diventata presidente esecutivo mentre la madre Giuliana presidente onorario. Nessun ruolo operativo invece hanno avuto i figli di primo letto di Caprotti, Giuseppe e Violetta. Le loro quote (ognuno possedeva il 15 per cento del gruppo) sono state acquistate da Marina che a quel punto è diventata unica proprietaria di Supermarkets italiani. Dopo la parentesi Khale, ora ne assume anche i poteri (per altro c’era già parità di deleghe con l’ad) e si appresta ad assumere la guida operativa di Esselunga. Non si sa se definitivamente o nell’attesa di nominare un nuovo ad.
Anche Amazon tra i possibili pretendenti di Esselunga
Nonostante gli utili, Esselunga deve fare fronte a un’esposizione di 1,8 miliardi conseguenza del maxi debito contratto da Superit Finco (oggetto poi di una fusione inversa) per rilevare il 30 per cento di Supermarkets Italiani da Giuseppe e Violetta Caprotti. Come scrive il Sole24Ore la S milanese farebbe gola a molti. A partire, si mormora, da Amazon, un’indiscrezione questa che circola dallo scorso aprile ma sempre smentita dal gruppo. Nella rosa dei papabili acquirenti anche Walmart, i fondi di Private Equity Cvc e Blackstone e alcuni fondi sovrani come quello del Qatar.