Michelle Williams è la protagonista di Marilyn in onda stasera, lunedì 13 dicembre 2021, alle 21.15 su Cielo. Diretto da Simon Curtis e uscito nelle sale nel 2011, il film racconta la settimana che Marilyn Monroe passò in Gran Bretagna per le riprese del film Il principe e la ballerina e passa in rassegna i momenti trascorsi dall’attrice in compagnia di Colin Clark, all’epoca assistente alla regia, dopo che il marito, Arthur Miller, lasciò il Paese. Tanto nella trama quanto nella resa cinematografica, Curtis si è mantenuto il più fedele possibile al soggetto Il principe, la ballerina e io, pubblicato nel 1995 da Clark e ispirato ai diari da lui redatti nel 1957.
Marilyn: le cose da sapere sulla pellicola in onda stasera su Cielo alle 21.15
Marilyn: la trama
È l’estate del 1956 e Colin Clark sta lavorando come assistente sul set inglese della commedia sentimentale Il principe e la ballerina, che vede protagonisti Laurence Olivier e Marilyn Monroe, impegnata con le riprese e, contemporaneamente, in luna di miele col suo nuovo marito, il commediografo Arthur Miller. Quando Miller riparte per l’America, Clark diventa il cicerone personale della star. Mostrandole la vita londinese e vivendo a stretto contatto con lei anche al di fuori del lavoro, si innamora perdutamente di Monroe, regalandole uno svago dalla routine di Hollywood e facendole mettere da parte, anche solo per una serata, le pressioni del lavoro e del jet set.
Marilyn: il cast
Accanto a Michelle Williams nei panni di Marilyn Monroe, nel cast troviamo anche Eddie Redmayne (Colin Clark), Kenneth Branagh (Sir Laurence Olivier), Julia Ormond (Vivien Leigh), Dominic Cooper (Milton H.Greene), Dougray Scott (Arthur Miller), Judi Dench (Sybil Thorndike), Emma Watson (Lucy Armstrong), Derek Jacobi (Sir Owen Morshead), Toby Jones (Arthur Jacobs), Philip Jackson (Roger Smith), Zoë Wanamaker (Paula Strasberg) e Michael Kitchen (Hugh Perceval).
Marilyn: la vera storia del film Il principe e la ballerina
Quella delle origini de Il principe e la ballerina è una storia molto curiosa. Diretto da Laurence Olivier (impegnato anche sul set, nel ruolo del protagonista maschile) e arrivato nei cinema nel 1957, fu il primo e unico progetto a essere prodotto dalla società fondata da Marilyn Monroe, la Marilyn Monroe Productions. Che, una volta acquistati i diritti dell’omonimo romanzo di Terence Rattigan, decise di portarlo sul grande schermo con la collaborazione del fotografo Milton H. Greene. La controversa storia d’amore tra il principe del regno di Carpazia, il granduca Carlo, e Elsa Marina, intelligente e sensibile ballerina americana, incontrò non poche difficoltà al momento della registrazione. Sul set, infatti, le riprese si trasformarono in un vero e proprio incubo a causa dei rapporti difficili tra Monroe, lo staff tecnico e i colleghi. In base a quanto riportato da Clark nel suo libro, l’attrice arrivava costantemente in ritardo e, soprattutto, in condizioni discutibili. Comportamenti che, ben presto, costrinsero Richard Wattis, una delle sue costar, a ripetere un ciak più e più volte e a perdere la pazienza per l’enorme quantità di tempo persa anche solo su una semplice battuta.
Ma non solo. A turbare la tranquillità, ci avrebbe pensato anche l’acting coach di Monroe, Paula Strasberg, che spesso, prendeva le redini della situazione, spadroneggiando e imponendo la sua visione al team, e la relazione turbolenta con Laurence Olivier, dal quale Marilyn non sembrava voler accettare di buon grado alcuna indicazione. In realtà, i due erano in balìa di storie personali discordanti, che mettevano a dura prova l’armonia lavorativa: lei tentava in ogni modo di mettere a tacere chi l’accusava di non prendere parte a lavori di qualità, lui, invece, provava a rilanciare la sua carriera in un panorama culturale che pareva intenzionato a non riservargli più alcuno spazio. I problemi continuavano, poi, anche dietro le quinte, nei camerini, con le costumiste e gli assistenti, costantemente messi alla prova dalla diva e dalle sue mille richieste. Tutti, indistintamente, tranne uno: Colin Clark che, nel suo My week with Marilyn, riporta per filo e per segno i 7 giorni di idillio vissuti con l’attrice, dipingendola come una persona completamente diversa da quella star capricciosa, scostante e quasi posseduta dal metodo Stanislavskij che non dava tregua a nessuno. Un’anima fragile, desiderosa di comprensione e affetto. Il principe e la ballerina non riscosse grande successo al botteghino, in particolare in America, dove ricevette un’accoglienza tiepida da parte del pubblico. Completamente diverso, invece, il riscontro della critica, affascinata dalle performance di Olivier e Monroe. Che, nonostante le basse aspettative e gli intoppi, ricevette addirittura il David di Donatello per la sua interpretazione dalle mani di Anna Magnani.