L’ex senatore dem Andrea Marcucci ha deciso di lasciare il Pd. Si tratta di un secondo addio per il partito di Elly Schlein dopo quello dell’ex ministro Fioroni che aveva lasciato a febbraio poco dopo l’elezione della nuova segretaria.
Non rinnovo la tessera del @pdnetwork per il 2023. Il partito di @ellyesse, che comunque incontrerò, è troppo lontano da mie idee. Lavorerò, con inguaribile ottimismo, per raggiungere la federazione del #TerzoPolo
— Andrea Marcucci (@AndreaMarcucci) April 22, 2023
Le parole di Andrea Marcucci sull’addio al PD
Attraverso un post sul suo profilo Twitter ufficiale Andrea Marcucci ha annunciato di lasciare il Partito Democratico. Queste sono state le sue parole: «Non rinnoverò la tessera del Pd per il 2023 il partito di Elly Schlein è molto lontano da quello che penso io». Marcucci ha poi spiegato che ora intende avvicinarsi alla futura federazione centrista, se quest’ultima dovesse mai nascere. Nel dettaglio, come riportato da Repubblica, l’ex senatore ha spiegato: «Incontrerò Schlein nei prossimi giorni per spiegarle i motivi della mia decisione. Il Pd ha comunque una funzione molto importante: competere con i 5 Stelle, la possibilità di costruire un’alternativa alla destra passa comunque da un forte ridimensionamento del partito di Conte». Andrea Marcucci ha espresso il suo parere anche sul Terzo Polo e infatti ha osservato: «Meglio concentrarsi sull’ipotesi concreta della federazione, non sul partito unico. Sento il dovere di lavorarci, sono un’inguaribile ottimista, ce la faremo».

Marcucci è il secondo ad abbandonare il PD dopo la vittoria di Elly Schlein
Andrea Marcucci, dopo circa 15 anni di militanza nel Partito Democratico ha ufficialmente deciso di non rinnovare la sua tessera. Non è il primo a prendere questa decisione, appena dopo l’elezione della nuova segretaria Elly Schlein, anche l’ex ministro Beppe Fioroni aveva deciso di abbandonare il Pd. In quell’occasione, Fioroni dichiarò: «Io sono sempre stato uno con le valigie in mano e stavolta prendo atto che è arrivato il momento». L’ex ministro aveva affermato anche che con la vittoria di Schlein «nasce un nuovo soggetto che non è più il Pd che avevamo fondato e prendo atto della marginalizzazione dell’esperienza popolare e cattolico democratica».