Cosa sia esattamente successo nella notte del 14 febbraio 2004 quando Marco Pantani morì nel bilocale del residence Le Rose di Rimini non è mai stato del tutto chiaro.
Per questo la famiglia del ciclista ha presentato un nuovo memoriale di 51 pagine al procuratore capo di Rimini, Elisabetta Melotti, che avvierà una nuova inchiesta circa la morte di Pantani.
Morte di Pantani, aperta una nuova inchiesta
Il Quotidiano Nazionale oggi in edicola annuncia che la Procura di Rimini ha aperto nuovamente un’indagine sulla morte di Pantani. Si tratta di un fascicolo “contro ignoti” per capire, in sintesi, se il Pirata sia stato ucciso oppure no.
Secondo le versioni ufficiali delle due inchieste precedenti, 2004 e 2014 Pantani è morto per overdose di cocaina, ma la famiglia non ha mai creduto a queste ipotesi. Adesso la scelta di un nuovo legale, l’avvocato Fiorenzo Alessi di Rimini, e quelle 51 pagine memoriale puntano a far emergere quella che la famiglie ritiene essere la verità, ovvero che Marco è stato ucciso.
Morte Pantani, da cosa parte la nuova inchiesta
La terza indagine sulla morte di Pantani nasce dalle parole riportate nel 2019 da Fabio Miradossa, colui che forniva la cocaina a Pantani: «Marco è stato ucciso».
Del caso, come riporta la Gazzetta dello Sport, «si è occupata anche la Commissione Antimafia dopo le parole di Miradossa e quelle, in precedenza, di Renato Vallanzasca, che riportò alla luce quanto detto in carcere da esponenti della criminalità organizzata vicini alla camorra sull’esclusione per ematocrito alto di Pantani dal Giro 1999, stravinto, a due tappe dalla fine. Storie di scommesse e soldi. L’ex boss della malavita milanese spiegò: “Mi dissero di scommettere contro Pantani perché non avrebbe finito il Giro”. La Commissione Antimafia, che in questi anni ha ascoltato anche detenuti, ha secretato i verbali, che ora sono arrivati per competenza alla Procura di Rimini. Queste carte, più il memoriale della famiglia Pantani, hanno spinto il nuovo procuratore capo di Rimini, Melotti, a riaprire l’indagine per la terza volta».