E alla fine sono scattate le manette. Venerdì 10 febbraio le autorità belghe hanno arrestato l’eurodeputato belga Marc Tarabella, in precedenza già espulso dal partito socialista, nell’ambito dell’indagine legata alla presunta corruzione nel parlamento europeo, il Qatargate. È stata perquisita una cassetta di sicurezza di Tarabella in una banca a Liegi, così come diversi uffici nella città vallona di Anthisnes, dove Tarabella è ancora sindaco.
Via l’immunità, strada spalancata per gli investigatori
Il parlamento europeo aveva revocato l’immunità sia a Tarabella sia al collega deputato italiano Andrea Cozzolino in una sessione plenaria, aprendo così la strada agli investigatori belgi per interrogarli. Altri tre sospetti sono in carcere. Le violazioni della legge belga da parte di Tarabella e Cozzolino potrebbero includere corruzione, partecipazione a un’organizzazione criminale e riciclaggio di denaro.

Rilasciato Niccolò Figà-Talamanca
Alla fine della scorsa settimana, il giudice istruttore belga che ha gestito il caso ha rilasciato dal carcere uno dei quattro detenuti originari del caso, Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale di “Non c’è pace senza giustizia”, una delle organizzazioni non governative legate allo scandalo della corruzione. Altri tre indagati, l’ex vicepresidente del parlamento europeo Eva Kaili, il suo compagno Francesco Giorgi e l’ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri sono ancora in carcere. A gennaio, Panzeri ha stretto un accordo per collaborare con gli investigatori. Sia Tarabella sia Cozzolino negano ogni addebito.