Se vi dicessimo che Mozart aveva una sorella compositrice brava quanto lui, ci credereste? Probabilmente molti di voi nemmeno ne erano a conoscenza, ma sappiate che non siete i soli. Troppo spesso la storia ha dimenticato i lavori di grandi artiste boicottate dal sessismo e da norme sociali che le hanno relegate nell’ombra. Il tempo dell’oblio è però giunto al termine. Dalla Spagna arriva infatti una mappa interattiva che presenta più di 500 compositrici di tutto il mondo. Ogni nome è accompagnato da una breve biografia e un link per ascoltarne i lavori. «Non abbiamo mai dato loro il posto che meritano nella storia», ha detto al Guardian Sakira Ventura, 28enne valenciana e insegnante di musica che ha realizzato il progetto. «Non compaiono nei manuali e le loro opere non vengono mai suonate ai concerti».

Da Kassia a Alma Deutscher fino a Maria Anna Mozart
A Ventura l’idea è venuta dopo aver realizzato che durante i suoi studi accademici non si era mai imbattuta in compositrici se non in rare eccezioni. Qui però è giunta la difficoltà maggiore: dove reperire le informazioni se i libri hanno da sempre eclissato le donne? Un anno e centinaia di ore di lavoro hanno finalmente dato i loro frutti. «All’inizio non credevo di trovare informazioni per più di cinque donne», ha continuato Ventura. «Ora ce ne sono 530 e sto lavorando a una lista che ne aggiungerebbe altrettante». Il risultato è un archivio davvero pieno di sorprese. Ecco che allora compare Kassia, badessa bizantina vissuta nel nono secolo i cui inni sono ancora cantati nelle chiese ortodosse. Accanto a lei la giovanissima Alma Deutscher, adolescente britannica nata nel 2005 nell’Hempshire e capace di comporre la sua prima sonata per pianoforte all’età di sei anni. Se le due si sono guadagnate autonomamente uno spazio nella storia, non è stato lo stesso per molte altre. Fra di loro Maria Anna Mozart, sorella del grande Wolfgang Amadeus, costretta a interrompere i suoi studi musicali al compimento dei 18 anni: una carriera pubblica avrebbe compromesso la sua reputazione e quella della sua famiglia. Per non parlare di coloro che ritengono la capacità compositiva delle donne inferiore all’estro maschile. «Per anni è stato dato per scontato che le opere femminili fossero di una qualità più bassa rispetto a quelle maschili, tanto che molte donne hanno dovuto ricorrere a pseudonimi per farsi strada». Tante anche le compositrici italiane: dalle cinquecentesche Andreana Basile e Maddalena Casulana alle contemporanee Lucia Ronchetti e Silvia Colasanti.
Le accuse di femminismo
La mappa realizzata da Ventura ha subito attirato l’attenzione di molti esperti e appassionati, con tanti insegnanti che le hanno chiesto il permesso di usare il suo lavoro nelle loro lezioni. «Ho 28 anni e nessuno mi ha mai parlato di compositrici», ha sottolineato la docente. «Il mio lavoro è destinato ai miei studenti, affinché la loro preparazione non abbia le stesse lacune». E a chi la critica per l’assenza di figure maschili risponde: «Se vogliono scoprire compositori uomini, che aprano un qualsiasi manuale o vadano a un concerto. Questo spazio è per le donne».