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Figlie di un Do minore

Da Kassia ad Andreana Basile fino a Maria Anna Mozart. Centinaia di compositrici talentuose ma spesso dimenticate. Ora un’insegnante di musica spagnola le ha raccolte in una mappa interattiva per dare loro lo spazio che si meritano.

19 Agosto 2021 12:19 Fabrizio Grasso
le donne compositrici dimenticate dalla storia

Se vi dicessimo che Mozart aveva una sorella compositrice brava quanto lui, ci credereste? Probabilmente molti di voi nemmeno ne erano a conoscenza, ma sappiate che non siete i soli. Troppo spesso la storia ha dimenticato i lavori di grandi artiste boicottate dal sessismo e da norme sociali che le hanno relegate nell’ombra. Il tempo dell’oblio è però giunto al termine. Dalla Spagna arriva infatti una mappa interattiva che presenta più di 500 compositrici di tutto il mondo. Ogni nome è accompagnato da una breve biografia e un link per ascoltarne i lavori. «Non abbiamo mai dato loro il posto che meritano nella storia», ha detto al Guardian Sakira Ventura, 28enne valenciana e insegnante di musica che ha realizzato il progetto. «Non compaiono nei manuali e le loro opere non vengono mai suonate ai concerti».

la mappa interattiva delle compositrici dimenticate
La mappa interattiva delle compositrici dimenticate (dal sito).

Da Kassia a Alma Deutscher fino a Maria Anna Mozart

A Ventura l’idea è venuta dopo aver realizzato che durante i suoi studi accademici non si era mai imbattuta in compositrici se non in rare eccezioni. Qui però è giunta la difficoltà maggiore: dove reperire le informazioni se i libri hanno da sempre eclissato le donne? Un anno e centinaia di ore di lavoro hanno finalmente dato i loro frutti. «All’inizio non credevo di trovare informazioni per più di cinque donne», ha continuato Ventura. «Ora ce ne sono 530 e sto lavorando a una lista che ne aggiungerebbe altrettante». Il risultato è un archivio davvero pieno di sorprese. Ecco che allora compare Kassia, badessa bizantina vissuta nel nono secolo i cui inni sono ancora cantati nelle chiese ortodosse. Accanto a lei la giovanissima Alma Deutscher, adolescente britannica nata nel 2005 nell’Hempshire e capace di comporre la sua prima sonata per pianoforte all’età di sei anni. Se le due si sono guadagnate autonomamente uno spazio nella storia, non è stato lo stesso per molte altre. Fra di loro Maria Anna Mozart, sorella del grande Wolfgang Amadeus, costretta a interrompere i suoi studi musicali al compimento dei 18 anni: una carriera pubblica avrebbe compromesso la sua reputazione e quella della sua famiglia. Per non parlare di coloro che ritengono la capacità compositiva delle donne inferiore all’estro maschile. «Per anni è stato dato per scontato che le opere femminili fossero di una qualità più bassa rispetto a quelle maschili, tanto che molte donne hanno dovuto ricorrere a pseudonimi per farsi strada». Tante anche le compositrici italiane: dalle cinquecentesche Andreana Basile e Maddalena Casulana alle contemporanee Lucia Ronchetti e Silvia Colasanti.

Le accuse di femminismo

La mappa realizzata da Ventura ha subito attirato l’attenzione di molti esperti e appassionati, con tanti insegnanti che le hanno chiesto il permesso di usare il suo lavoro nelle loro lezioni. «Ho 28 anni e nessuno mi ha mai parlato di compositrici», ha sottolineato la docente. «Il mio lavoro è destinato ai miei studenti, affinché la loro preparazione non abbia le stesse lacune». E a chi la critica per l’assenza di figure maschili risponde: «Se vogliono scoprire compositori uomini, che aprano un qualsiasi manuale o vadano a un concerto. Questo spazio è per le donne».

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