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Manovra, scende la soglia per i pagamenti senza POS: multe sopra i 40 euro

Entro venerdì arriveranno gli emendamenti del governo su altre questioni ancora in discussione. Si va verso il voto di fiducia.

14 Dicembre 2022 10:23 Debora Faravelli
Dopo la trattativa con Bruxelles, la soglia per i pagamenti con POS che potranno essere rifiutati dovrebbe scendere a 40 euro. 

Dopo una lunga trattativa con Bruxelles (il cui giudizio arriverà ufficialmente oggi), le multe ai commercianti che non accettano carte o bancomat scatteranno per pagamenti sopra i 40 euro (e non più 60, come nella prima bozza della manovra economica). Restano comunque ancora diversi i nodi da sciogliere prima dell’approvazione finale della Legge di Bilancio, dal superbonus alle pensioni minime.

Pagamenti elettronici (Pixabay)

POS: scende a 40 euro la soglia per non accettare pagamenti

A rendere nota la discesa del tetto per rifiutare transazioni elettroniche è stato il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè. Se la misura sarà contenuta nel testo finale a cui il Parlamento dovrà dare il via libera entro la fine di dicembre, vorrà dire che per cifre inferiori ai 40 euro gli esercenti potranno non accettare pagamenti con POS senza rischiare alcuna multa. Intanto, in un video messaggio inviato all’assemblea di Confesercenti, la premier Giorgia Meloni ha rivendicato la scelta di prevedere l’obbligo di accettazione dei pagamenti elettronici solo «quando si supera una certa soglia» per «sostenere l’economia reale».

Restano però non pochi i nodi da sciogliere prima dell’approvazione definitiva del testo. Tra riunioni di maggioranza, tentativi di interlocuzione con l’opposizione, stop and go in commissione e scrittura e riscrittura delle misure, il rush finale resta ad alta tensione – tanto che, quasi sicuramente, in Aula alla Camera arriverà un voto di fiducia. Le questioni da risolvere riguardano, tra gli altri temi, pensioni e superbonus.

Pagamenti elettronici (Pixabay)

Attesa per gli emendamenti del governo

Tutte questioni che saranno oggetto di emendamenti del governo, che arriveranno entro venerdì sera, e per i quali si cercano coperture che non dovrebbero andare a pesare sulla dote di 400 milioni per le modifiche parlamentari. Per provare a stringere i tempi, la maggioranza ha ridotto il numero delle proprie proposte ad una sessantina di super-segnalate e provato a proporre lo stesso all’opposizione.  Che, però, per il momento, ha fatto sapere di voler prima vedere i contenuti.

 

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