Una manovra da 23 miliardi con 8 (di cui 7 “nuovi”) destinati alla riduzione delle tasse, maggiori risorse per il reddito di cittadinanza, con un impegno a rivederne il meccanismo. Carte ancora coperte invece sulla riforma degli ammortizzatori e l’intervento sulle pensioni in vista del superamento di Quota 100. Tra le proposte l’istituzione di una Quota 102, ipotesi non gradita però alla Lega. In sintesi è quanto emerso al termine della cabina di regia che si è tenuta martedì mattina a Palazzo Chigi, in vista del Consiglio dei ministri che alle 16,30 dovrà varare il Documento programmatico di bilancio (Dpb) da inviare a Bruxelles. I 23 miliardi, è stato ricordato, arrivano dal margine creato dalla differenza tra il deficit programmatico e tendenziale per circa 1,2 punti di Pil.
Manovra, previsti 8 miliardi per il taglio delle tasse: Forza Italia e Italia Viva ne chiedono 10
Il ministro dell’Economia Daniele Franco ha illustrato ai capi delegazione e ai responsabili economici dei partiti il documento, che compone l’ossatura della legge di bilancio che sarà varata dal Cdm, probabilmente, la prossima settimana. Franco, secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione, ha detto che per il taglio delle tasse ci sono a disposizione 7 miliardi di euro, oltre a uno che era stato già previsto. Una cifra che però scontenta alcuni partiti, in particolare Forza Italia e Italia viva, che hanno chiesto un intervento da almeno 10 miliardi. «Per noi», ha detto al termine Luigi Marattin, responsabile economico di Iv, «c’è margine per una riflessione ulteriore, dato che ci sono a disposizione 23 miliardi. Il margine può essere aumentato. Servono almeno 10 miliardi, un intervento che se non fosse in doppia cifra non avrebbe effetti per la struttura fiscale italiana». Su questo il confronto va avanti, con interlocuzioni tra i ministeri ancora in queste ore.
Manovra, riforma ammortizzatori sociali: il Mef ipotizza lo stanziamento di 4-5 miliardi
Altro capitolo di peso ancora non chiuso, la riforma degli ammortizzatori sociali. Per attuarla il ministero del Lavoro aveva ipotizzato un impegno finanziario ben più ampio dei circa 4-5 miliardi su cui sembrerebbe orientato il Mef. Secondo quanto si apprende da fonti di governo, il Mef avrebbe rassicurato però sul fatto che si tratterà di un intervento «universale» seppur modulato.
Manovra, la discussione sul reddito di cittadinanza
C’è poi il tema (spinoso) del reddito di cittadinanza, che il M5s difende dagli attacchi di Lega, Forza Italia e Iv. Nel corso della riunione, secondo quanto si apprende, non sarebbe stata fornita una cifra precisa sul costo della misura. «Ci sono dei soldi in più sul reddito di cittadinanza, abbiamo chiesto la riforma del meccanismo e ci sono state date assicurazioni» dal ministro Franco, ha detto Marattin. Anche su questo punto, dunque, la partita sarebbe aperta, anche se il leader pentastellato Giuseppe Conte canta già vittoria: «Il reddito di cittadinanza di certo non si cancella, anzi viene rifinanziato e cambiato in meglio».
Manovra, verso il superamento di Quota 100: sul tavolo Quota 102 (64 di età + 38 di contributi)
Altro tema caldo è quello previdenziale in vista del superamento di Quota 100. Al momento, sarebbe destinata una cifra tra 1,5, massimo 2 miliardi, ma nessuna conferma è arrivata in cabina di regia sulla cifra che andrà in manovra. L’intervento mira ad ampliare le categorie di lavori particolarmente gravosi prendendo a riferimento una graduatoria stilata dalla commissione parlamentare presieduta dall’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano su dati Istat-Inps e Inail (sull’incidenza di malattie professionali e infortuni). Ma i partiti di maggioranza sanno che il ritorno sic e simpliciter alla riforma Fornero rischia di essere un boomerang e sul tavolo è arrivata l’ipotesi di una Quota 102 con la possibilità di uscita anche con 64 anni d’età e 38 di contributi.
Manovra: congedo di paternità e Tampon Tax
La prossima Manovra dovrebbe anche rendere strutturale il congedo di paternità di 10 giorni. Italia Viva avrebbe chiesto anche la riduzione dal 22 al 4 per cento dell’Iva sugli assorbenti, la cosiddetta ‘Tampon Tax‘, e di rendere strutturali il piano antiviolenza e la parità di genere, compresa la premialità per la certificazione delle politiche di genere. Inoltre la richiesta è destinare risorse del taglio delle tasse a incentivare il lavoro femminile con una decontribuzione, in particolare per le donne che tornino al lavoro dopo la maternità.