Manny Pacquiao, addio al ring: il pugile si era candidato a presidente delle Filippine

Redazione
29/09/2021

L'annuncio del ritiro con un video su Twitter in cui ripercorre la carriera: «È la decisione più dura della mia vita».

Manny Pacquiao, addio al ring: il pugile si era candidato a presidente delle Filippine

Qualche giorno fa era salito agli onori delle cronache per l’annuncio della candidatura a presidente delle Filippine. Adesso Manny Pacquiao torna a far parlare di se per il ritiro dall’attività agonistica. Un post su Twitter, poche parole e un video di oltre quattordici minuti. Così si è congedato l’atleta dal mondo che gli ha regalato fama e successo. «È stata la decisione più dura della sua vita, ma sono sicuro di cosa sto facendo», si legge. A 42 due anni, d’altronde «è dura dover accettare che il proprio tempo come pugile sia finito», mentre in sullo sfondo scorrono le immagini di una carriera costellata di vittorie. Classe 1978 è stato l’unico pugile in grado di conquistare il titolo di campione mondiale in otto categorie diverse, dodici sono stati in tutto gli allori iridati. Dopo il ritiro di Floyd Mayweather, nel 2008, ha conquistato il primo posto nella Ring Magazine pound for pound, posizione tenuta per quattro anni, fino al giugno 2012. Riconoscimenti che gli hanno consentito nel 2011 di diventare lo sportivo più pagato al mondo insieme al giocatore di baseball Alex Rodriguez, grazie a introiti pari a 32 milioni di dollari.

Manny Pacquiao, la carriera politica

Allo sport, come accennato Pacquiao da anni affianca l’impegno politico. Il cursus honorum era iniziato nel 2010, quando entrò al congresso delle Filippine come rappresentante della provincia del Sarangani. È stato poi eletto senatore nel 2016 – diventando il primo a vincere una cintura di campione del mondo Wbo – tra le fila della formazione centrista del Pdp-Laban, la stessa di cui fa parte l’attuale presidente Duterte e nella quale, specie di recente, non sono mancate le tensioni. Proprio con Duterte, archiviata l’iniziale sintonia anche sulla violenta campagna contro l’uso delle droghe, si sono accentuati gli scontri. In relazione a questi, la candidatura di Pacquiao sembra aver segnato la spaccatura definitiva.