Da Fabbri a Mannocchi, chi sono i volti tv che raccontano la guerra in Ucraina
La guerra in Ucraina ha fatto sparire dai palinsesti tv il Covid. E con la pandemia ha eclissato i virologi, facendo spazio a esperti, analisti e inviati al fronte. Da Fabbri a Mannocchi, ecco chi ci sta diventando familiare.
Il passaggio di testimone non è stato indolore e preventivato. Da un giorno all’altro il Covid è sparito dal palinsesto televisivo in favore della guerra in Ucraina. E con esso un lungo elenco di esperti. Anche i termini mutuati dal linguaggio militare – bollettino, coprifuoco – oggi purtroppo riassumono il loro significato originale. Altri, come missili javelin, corridoi umanitari, hanno fatto presto a ritagliarsi un posto nel lessico quotidiano. Sono gli strumenti per raccontare l’invasione russa, la disperazione dei profughi e di quanti combattono al fronte. Li ripetono all’interno dirette quotidiane facce nuove, che abbiamo già imparato a conoscere.
Dai virologi a esperti e inviati di guerra: come sono cambiati i palinsesti televisivi
Niente più Zangrillo, Bassetti o Galli. Che dal canto loro rimangono restii ad alzare bandiera bianca. Così lo scorso 14 febbraio, a conflitto non ancora iniziato, l’infettivologo dell’ospedale Sacco rispondeva su Rete4 anche a domande sulla delicata situazione ucraina. Mentre Antonella Viola ha tenuto a ribadire come la guerra abbia eliminato la questione pandemica dall’agenda russa, dove comunque il Covid continua a picchiare forte. Di possibili impennate di contagi legati agli ingressi in Europa dei profughi ha parlato invece Bassetti. Dichiarazioni simili a un canto del cigno, all’interno di uno spazio sempre più ristretto e di un copione non destinato a mutare.

Dario Fabbri, ogni pomeriggio ospite da Enrico Mentana
A farsi largo adesso è Dario Fabbri, ospite fisso della striscia pomeridiana condotta su La7 da Enrico Mentana. A 42 anni, Fabbri buca letteralmente lo schermo, mostrando grande pacatezza e, soprattutto, preparazione. Così sui social abbondano gli attestati di stima, i feedback positivi e le rivendicazioni di quanti affermavano di seguirlo ben prima della recente ribalta mediatica. Lui risponde e ringrazia tutti. Giornalista, esperto di geopolitica, per Domani cura Scenari. In studio, invece, traduce con semplicità le notizie che arrivano dalle agenzie, italiane e internazionali, e raccontano le grandi manovre delle potenze coinvolte nel conflitto. Usa, Russia, Cina, Israele, non fa differenza. O forse sì, visto che su Limes, di cui è consigliere per l’America, viene definito esperto di Stati Uniti e Medio Oriente. Anche se pure su Mosca, Kiev e Minsk non pare cavarsela malissimo, giusto per usare un eufemismo. Membro della Società italiana di storia militare, in Francia collabora con la rivista Conflicts e su Rai Radio3 cura il programma di approfondimento Mondo. La sintonia con Mentana, con il quale continua a darsi del lei, è evidente.
In momenti come questi @dlfabbri è sempre la persona a cui affidarsi. #scenari pic.twitter.com/PbKHf0zRqN
— Chiara Garau Valente (@GvChiara) February 27, 2022
Francesca Mannocchi, l’inviata che racconta la guerra
A rendere il format ancora più apprezzato dal pubblico contribuiscono gli interventi di Francesca Mannocchi, freelance inviata a Dnipro. A lei sono affidate la dolorosa narrazione e la cronaca quotidiana. Classe 1981, nel 2015 ha vinto il premio Giustolisi per un’inchiesta sui migranti che insieme ai conflitti in Medio Oriente sono le crisi a cui si è maggiormente dedicata per Espresso, The Guardian o Al Jazeera. Nel 2021 per Einaudi ha pubblicato Bianco è il colore del danno, libro nel quale ha descritto il rapporto con la sclerosi multipla, da cui è affetta da cinque anni. Su Rai2, i progressi e i rallentamenti della campagna militare russa sono spiegati con dovizia di particolari da Andrea Romoli. Merito di una lunga esperienza sul campo. Oggi giornalista, infatti, in passato è stato Capitano di complemento dell’esercito e ha partecipato a missioni in Afghanistan, Iraq, Bosnia, Libano e Albania, dove ha lavorato con il 28esimo Reggimento “Pavia”, unità del comando forze speciali dell’esercito deputata alla Comunicazione Operativa. Da qui, una grande cultura in materia che a più riprese gli è valsa i complimenti dei graduati ospiti in studio. Ma la televisione di Stato non si è fermata qui e ha deciso di fare le cose in grande. Monica Maggioni, direttrice del Tg1, ha inviato al fronte numerosi reporter. A Kiev c’è Piergiorgio Giacovazzo. Nel Paese Emma Farné, Stefania Battistini e Giuseppe La Venia. Mentre proprio da oggi, 7 marzo, il Gr1 verrà trasmesso da Leopoli e condotto da Andrea Vianello.

Vincenzo Camporini e Claudio Graziano, chi sono i generali negli studi televisivi
Anche i generali un po’ come era accaduto con Francesco Figliuolo in tempi di pandemia, sono ormai diventati familiari. Tra le new entry, si segnala Vincenzo Camporini, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare e della Difesa. Membro dell’Istituto affari internazionali e della fondazione Italia-Usa, nel 2018 ha tentato l’avventura in politica candidandosi al Senato con la lista +Europa nel collegio di Como, città di cui è originario. Sconfitto da Enrica Rivolta esponente del centrodestra, ha poi fatto parte del comitato per la nascita del partito Azione, guidato da Carlo Calenda. Della posizione dell’Unione europea, di cui dal 2018 è presidente del comitato Militare viene di frequente chiamato a rispondere il generale Claudio Graziano, altro ospite sempre più invitato negli studi televisivi e già capo di Stato maggiore della Difesa. Tra rappresentati della chiesa ortodossa e della comunità di Kiev, un ruolo importante se lo è ritagliato Oles Horodetskyy, presidente dell’associazione cristiana degli ucraini in Italia. Sono questi i volti con cui, con l’incedere del conflitto, impareremo a convivere.