Mateo Retegui sarà un calciatore della nazionale italiana. Il prossimo oriundo nella storia dell’Italia potrebbe essere proprio l’attaccante del Tigre, argentino classe ’99, che il ct Roberto Mancini convocherà nei prossimi giorni in vista delle gare contro Inghilterra e Malta il 23 e il 26 marzo. Una scelta quasi obbligata, che spiega lo stesso allenatore, sottolineando sia le tante assenze sia la titolarità del giovane centravanti, rispetto a tanti giocatori italiani che, ad oggi, non giocano con regolarità né in Serie A né in campionati stranieri. E Mancini, spiegando il motivo che porterà Retegui in nazionale, parla anche della crisi del calcio italiano: «Dobbiamo cercare soluzioni».

Il ct della nazionale: «Retegui titolare da due anni»
Roberto Mancini spiega la sua scelta: «Il ragazzo gioca titolare da due anni in Argentina e ha qualità che a noi mancavano, lo seguivamo da tempo, ma pensavamo che non volesse venire, invece ha detto subito sì e lo abbiamo convocato. I nostri attaccanti centrali, quasi tutti, hanno giocato pochissimo negli ultimi mesi. Non ne abbiamo uno che sia un titolare, fatta eccezione per Gnonto, impiegato un po’ di più nel Leeds. Ma per il resto, siamo messi male. Pure Scamacca è reduce da un infortunio, Belotti gioca poco. In difesa e a centrocampo le soluzioni ci sono. E lì in attacco che abbiamo problemi ma non perché non ci siano talenti. Ma devono giocare. E non giocano». E su di lui si è espresso anche Guillermo Barros Schelotto, tecnico che lo ha fatto esordire al Boca, intervista da Gazzetta dello Sport: «Ha personalità e potenza, sembra Toni nel 2006. L’Italia non ne ha uno così a parte Immobile».
La crisi del calcio italiano: «Servono soluzioni»
E il punto è proprio questo, che di attaccanti l’Italia ne ha incredibilmente pochi. Oppure quelli che ha non giocano con regolarità. Contro l’Inghilterra mancherà Ciro Immobile per infortunio e con lui forse anche Giacomo Raspadori, non solo in dubbio per problemi fisici ma anche reduce da una stagione con poche presenze nel Napoli: una sola da titolare nel 2023. Peggio di lui solo Gianluca Scamacca, che al West Ham vive una fase di stasi ed è sceso in campo, complice anche un infortunio, due sole volte nell’anno in corso. Mancherà anche Andrea Belotti, ormai riserva fissa alla Roma. A tutto questo si aggiunge la grande presenza di stranieri. Il Milan contro la Salernitana è l’emblema: tutti stranieri tra i titolari per la prima volta dalla stagione 94/95. Mancini spiega: «Si tratta di un problema che ci portiamo dietro da tempo. Lamentarsi non serve a nulla, dobbiamo cercare soluzioni. È chiaro che sia un dispiacere, perché abbiamo tanti giocatori italiani bravi, ma ogni club e ogni allenatore fanno le proprie scelte».
