Mancini, addio alla Nazionale? Per l’Italia c’è l’idea Conte II

Matteo Innocenti
29/03/2023

Tentato dalle sirene di Paris Saint-Germain e Tottenham, Roberto Mancini potrebbe lasciare la panchina dell’Italia. Possibile la staffetta con l’ex tecnico azzurro Antonio Conte, che però dovrebbe affrontare gli stessi problemi: dalla mancanza di talenti alle priorità dei club.

Mancini, addio alla Nazionale? Per l’Italia c’è l’idea Conte II

C’è stato un Conte II al governo, potrebbe esserci anche sulla panchina dell’Italia. Al momento è solo un’ipotesi, più che altro una suggestione. Che però comincia a montare: Roberto Mancini sarebbe stanco del ruolo di ct di un’Italia che non soddisfa e non lo soddisfa più, per questo sarebbe tentato di lasciare. Arrivato dopo il disastro della gestione-Ventura, ha portato l’Italia al secondo titolo europeo della sua storia, fallendo poi però al pari del predecessore la qualificazione al Mondiale. L’idillio tra Mancini e la Figc sarebbe giunto al capolinea. Il tutto mentre Antonio Conte, reduce da un periodo complicato dal punto di vista clinico e personale, ha detto bye bye al Tottenham e alla ricchissima Premier League. Potrebbe aspettare la chiamata di una big europea (ma quale?) oppure, chissà, accettare di tornare a guidare la Nazionale, incarico meno stressante rispetto alla panchina di un club.

Roberto Mancini, addio alla Nazionale? La voce gira. Per l'Italia c’è l’idea del ritorno di Anotnio Conte sulla panchina.
Una delle ultime apparizioni di Conte sulla panchina del Tottenham (Getty Images)

I problemi dell’Italia di Mancini: com’è lontano Wembley

Le alternative promosse titolari hanno deluso il commissario tecnico. L’Italia zoppica dalla finale di Wembley: mancato il pass per Qatar 2022, le qualificazioni per Euro 2024 non sono certo partite bene. Sconfitta in casa 1-2 contro l’Inghilterra, vittoria per 2-0 a Malta. Non che gli Azzurri storicamente passeggino con le “piccole”, per carità, ma il secondo tempo al Ta’ Qali proprio non è andato giù al Mancio. Che, da parte sua, appare – non ce ne voglia – un po’ in confusione. Simone Pafundi, 17 anni e nove minuti nell’Udinese, sì. Nicolò Fagioli, una delle poche note liete della stagione della Juventus, no. C’è qualcosa che non va, fermo restando il fatto che, nonostante i due Mondiali mancati, le priorità dei club continuano a contare ben più della maglia azzurra.

Roberto Mancini, addio alla Nazionale? La voce gira. Per l'Italia c’è l’idea del ritorno di Anotnio Conte sulla panchina.
Roberto Mancini festeggia la vittoria di Euro 2020 a Wembley (Getty Images)

Pur di risollevare le sorti tricolori, Mancini ha sguinzagliato gli scout alla disperata ricerca di oriundi. Reclutato Mateo Retegui, il centravanti del Tigre (in prestito dal Boca Juniors) lo ha ripagato con due reti in altrettante gare. Farà meglio di Ciro Immobile, 8 reti in 22 presenze, “nove” schierato più volte nella gestione-Mancini? Anche se fosse, non sarebbe chissà quale risultato: il buon Ciro, quando si veste d’azzurro Italia, sembra più che altro un “falso nueve” (55 partite, 15 gol in totale), mentre in celeste Lazio è un bomber da record. Al di là di questo, non serve solo il centravanti forte. Dietro Giorgio Chiellini ha lasciato e presto lo farà anche Leonardo Bonucci: i loro eredi per citarli, ne devono mangiare ancora di pastasciutta. Contro l’Inghilterra la coppia centrale è stata: Toloi-Acerbi, ma che davvero? Il mezzo Jorginho e Verratti hanno probabilmente superato il fiore della carriera, per il resto Nicolò Zaniolo rischia di fare la fine di Mario Balotelli, bruciando il suo talento, mentre Federico Chiesa, il vero fuoriclasse di questa Italia, fatica a trovare continuità dopo la lunga riabilitazione in seguito al grave infortunio al ginocchio. Insomma, i problemi sono tanti e Mancini lo sa.

Roberto Mancini, addio alla Nazionale? La voce gira. Per l'Italia c’è l’idea del ritorno di Anotnio Conte sulla panchina.
Antonio Conte durante Euro 2016 (Getty Images)

Il periodo difficile di Conte e gli ottimi ricordi tinti d’azzurro

Lo sa anche Conte, che non vive su Marte. Tra il 2014 e il 2016 da ct azzurro fece benissimo, con materiale umano persino peggiore di quello a disposizione di Mancini. Arrivando persino a entusiasmare all’Europeo di Francia, dove collezionò gli scalpi illustri di Belgio e Spagna, tra le favorite, per poi arrendersi alla Germania. E solo ai rigori. Il tutto facendo affidamento su Graziano Pellè, Éder ed Emanuele Giaccherini. A Coverciano ha lasciato ottimi ricordi e un impegno meno gravoso come quello da ct, per quanto sia profondamente allenatore e meno selezionatore, potrebbe stuzzicarlo. «A volte diamo tanta importanza al lavoro e mettiamo da parte le nostre famiglie, il bisogno di stare con loro. Poi succedono cose come quelle capitate a Gian Piero Ventrone, Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli e ti fanno pensare», aveva detto a gennaio. A Londra Conte viveva nella suite di un hotel, perché la moglie Elisabetta e la figlia Vittoria, che sta completando il liceo, erano rimaste in Italia. Il primo febbraio, l’allora tecnico del Tottenham è stato operato d’urgenza per la rimozione della cistifellea, a causa di una colecistite. Tornato in panchina in tempi troppo rapidi, mai come adesso è sembrato vicino al burnout. L’Italia, intesa come Nazionale, potrebbe fare al caso suo.

Roberto Mancini, addio alla Nazionale? La voce gira. Per l'Italia c’è l’idea del ritorno di Anotnio Conte sulla panchina.
Roberto Mancini durante un allenamento a Coverciano (Getty Images)

Italia-Tottenham, la possibile staffetta tra tecnici e il Psg sullo sfondo

Storicamente vicino a Mihajlovic e (soprattutto) a Vialli ben più di Conte, da parte sua anche Mancini sta affrontando un periodo complicato. E su di lui avrebbe messo gli occhi proprio il Tottenham, che per adesso si è affidato a Cristian Stellini, vice di Conte. Ma per il Mancio c’è anche l’ipotesi Paris Saint-Germain, destinazione probabilmente gradita anche allo stesso Conte. In Francia potrebbe serenamente mangiare nei ristoranti da 100, persino da mille euro. Il tecnico salentino, però, al momento ha meno allure del Mancio, che almeno una coppa europea, sebbene con la Nazionale, l’ha alzata. Inoltre, Conte è da sempre uno che se ne va sbattendo la porta, dopo aver “svuotato” i giocatori. Bari, Atalanta, Juventus, Chelsea, Inter e Tottenham: solo da Siena se ne andò senza strascichi. Considerando che quello del Psg è già uno spogliatoio in ebollizione dove abbondano le primedonne, difficile sia in testa ai pensieri di Nasser Al-Khelaïfi. Tornando alla staffetta Conte-Mancini, per ora è come detto una suggestione. Ma la voce gira. Solo il presidente della Figc Gabriele Gravina, se interessato, può fugare i dubbi.