Il Manchester City un’altra volta sotto inchiesta per non aver fornito la documentazione necessaria per verificare la posizione finanziaria del club. La squadra ora rischia sanzioni e penalizzazioni oppure, nella peggiore delle ipotesi, l’esclusione dalla Premier League.

L’indagine della Premier League sul Manchester City
La squadra capitanata da Pep Guardiola è stata messa sotto inchiesta con l’accusa di violazione delle regole finanziarie. L’annuncio arriva direttamente dalla Premier League che, dopo aver concluso una «lunga indagine», ha messo sotto esame il club a una commissione indipendente per «presunte violazioni tra le stagioni 2009-10 e 2017-18». La Lega inglese fa leva sul fatto che l’Abu Dhabi United Group, che nel 2008 ha acquistato i Citizens, non ha prodotto «informazioni finanziarie accurate per fornire una visione veritiera e corretta della posizione finanziaria del club».
Questa documentazione, prevedeva le entrate nelle casse societarie, incluse quelle relative alle sponsorizzazioni, e i costi operativi. Già nel 2020 il City aveva ricevuto dalla Uefa una squalifica di due anni dalle competizioni europee per violazioni al Financial Fair Play, squalifica poi annullata dal Tas. Se dichiarato colpevole, il Manchester City rischia sanzioni che vanno dalle penalizzazioni fino all’esclusione dalla Premier League.

I dettagli dell’inchiesta che potrebbe rovinare la squadra
Questi sono i risultati di un’inchiesta durata circa cinque anni che ha preso sotto esame le tattiche del caso delle sponsorizzazioni gonfiate con proprietà negli Emirati Arabi Uniti, che appartiene alla rete globale City Football Group di proprietà dello sceicco Mansour. La lega inglese, tramite un comunicato, fa notare al club di non aver fornito un’informazione finanziaria accurata, «in particolare per quanto riguarda le sue entrate, le sue parti correlate e i suoi costi operativi».
Il Manchester City deve rispondere anche di altre accuse come quelle di non aver diffuso in maniera totalmente trasparente i costi relativi alle retribuzioni, di non aver rispettato il fair play Uefa, di aver violato le norme relativi al profitto e alla sostenibilità e infine di non aver collaborato con la Premier nelle indagini prolungandole nel tempo.