Venticinque anni fa l’esplosione di una bomba sistemata a bordo di un furgone nei pressi di un centro commerciale di Manchester provocò oltre 200 feriti. Solo una telefonata evitò una strage. L’attentato fu rivendicato dall’Ira, Irish Republican Army, in segno di protesta per l’esclusione del Sinn Fein dai colloqui per porre fine al conflitto nordirlandese. I campionati europei erano iniziati da appena una settimana.
L’attentato annunciato con una telefonata a Sky Television
Fu una telefonata a Sky Television a evitare un bagno di sangue. Un membro del gruppo terroristico chiamò gli studi dell’emittente verso le 9.40, annunciando la presenza dell’ordigno. Il timer della bomba sarebbe scattato novanta secondi dopo e la polizia in quei pochi istanti riuscì a diramare l’ordine di evacuazione dall’area interessata. Nella zona erano presenti circa 75.000 persone e grazie alla tempestività della comunicazione e a una buona dose di fortuna la deflagrazione non causò morti. Non ci fu il tempo necessario per disinnescare l’ordigno, che distrusse molti degli edifici circostanti. La manifestazione proseguì e in città, la sera stessa, venne giocata la partita tra Russia e Germania.
Appena un mese dopo sotto attacco le Olimpiadi di Atlanta
Qualche mese più tardi anche Atlanta, sede delle Olimpiadi, visse la sua giornata di terrore. Eric Rudolph, estremista statunitense piazzò una bomba al Centennial Olympic park, provocando una vittima e 111 feriti. Una seconda persona sarebbe morta d’infarto successivamente. Anche qui, fu il caso ad evitare un bilancio peggiore. La guardia di sicurezza Richard Jewell, infatti, scoprì la bomba e fece evacuare la maggior parte dei presenti nel parco. Lui stesso, in un primo momento venne indagato come responsabile, salvo poi essere scagionato. Solo nel 2003, dopo altri tre attentati, Rudolph venne arrestato e condannato all’ergastolo.
L’attentato ai Giochi di Monaco del 1972
Il 5 settembre 1972, ancora una volta durante le Olimpiadi, a Monaco di Baviera, un commando armato di otto esponenti di Settembre Nero, organizzazione terroristica palestinese, fece irruzione all’interno del villaggio, dirigendosi negli appartamenti dove alloggiavano gli atleti israeliani, uccidendone immediatamente due.
In seguito la polizia tedesca tentò un blitz alla base aerea di Furstenfeldbruck dove, a seguito di una trattativa, si erano diretti i terroristi con gli ostaggi, ma il tentativo fallì e portò alla morte dei nove atleti sequestrati, oltre a cinque terroristi e a un poliziotto tedesco.
Il 13 novembre 2015, gli attentati di Parigi
A poco meno di un anno dalla strage di Charlie Hebdo, il 13 novembre 2015 Parigi visse un’altra giornata di terrore. Un gruppo di kamikaze colpì sei volte in poco più di mezz’ora. Tra gli obiettivi c’era anche lo stade de France, dove si stava giocando l’amichevole tra i Bleus e la Germania. I tre attentatori, tuttavia, non vennero fatti entrare nell’impianto e si fecero esplodere nell’area circostante, provocando la morte di un passante. In tutto le vittime quella notte furono 137. I feriti 368.
Maratona di Boston causati dai terroristi ceceni
Il 15 aprile 2013 alla maratona di Boston due terroristi ceceni piazzarono degli ordigni rudimentali nei pressi del traguardo della corsa. Morirono tre persone, tra cui un bambino di otto anni, e più di 260 furono i feriti. Uno dei due criminali rimase ucciso nella sparatoria con la polizia.