Sono arrivati i primi dati del sequenziamento eseguito a Malpensa sui passeggeri arrivati dalla Cina. Su circa 200 passeggeri controllati, fa sapere l’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso, il 50% è risultato positivo. Al momento la variante predominante è Omicron ma, in caso di tracciamento di nuove varianti, si adotteranno in collaborazione con il governo altre misure contenitive.

Cosa succede se chi arriva dalla Cina è positivo al tampone
Fino a ieri, all’aeroporto di Malpensa i passeggeri provenienti dalla Cina potevano in maniera facoltativa sottoporsi ad un tampone. Nessuno dei 200 turisti si è rifiutato di farlo, e sono arrivati i primi numeri. Essendo la metà dei cittadini proveniente dal paese asiatico risultata positiva al test, il ministro della Salute Orazio Schillaci si è visto costretto a rendere il tampone obbligatorio. Una decisione a tutela della salute dei cittadini, necessaria non solo a prevenire possibili ondate ma anche a sequenziare il virus. É molto importante, infatti, capire se ci si trova dinanzi a varianti già esistenti nel nostro paese o ad un virus nuovo.

Ricordiamo che l’aeroporto internazionale di Malpensa è stato il primo in Europa a disporre il test molecolare per i passeggeri sbarcati dagli aerei provenienti dalla Cina. Per i positivi al tampone scatta l’obbligo di quarantena con 5 giorni di isolamento ai quali deve seguire un tampone, molecolare o rapido, che attesti la negatività oppure il prolungamento delle misure di contenimento fino al quattordicesimo giorno senza l’obbligo di tampone. Queste le linee guida da seguire almeno fino a quando non vengano approvate nuove procedure.
Anche gli USA impongono i controlli
Dopo l’Italia, anche gli Stati Uniti hanno assunto un analogo provvedimento per monitorare eventuali nuove varianti provenienti dalla Cina. Il prossimo 8 Gennaio, Pechino ricomincerà a rilasciare visti per i viaggi turistici ai suoi cittadini – sospesi dopo l’inizio della pandemia.