Quando Mohamad Nor Abdullah ha deciso di mettere una bandiera bianca sul davanzale della sua finestra, non si sarebbe mai aspettato tanto supporto. Dozzine di persone hanno bussato alla sua porta, offrendogli parole di conforto, denaro e cibo. Un risultato straordinario reso possibile dalla campagna della bandiera bianca, iniziativa nata in Malesia e volta ad aiutare chi, a causa della pandemia, ha perso il lavoro e qualsiasi possibilità di sostentamento.
Mohamad, salvato da una bandiera bianca
Come nel resto del mondo, anche a Kuala Lumpur il Covid ha avuto conseguenze disastrose. Anche sull’occupazione. Mohamad, 29enne nato senza braccia, si guadagnava da vivere vendendo il nasi lemak, un piatto tradizionale, e si è ritrovato senza lavoro. Tirare avanti con i soli fondi stanziati dal governo si è rivelato impossibile. Ad aiutarlo la campagna benefica diffusasi a macchia d’olio sui social media. Ed è proprio su Facebook che Mohamad l’ha notata. «È stato tutto così inaspettato. Da quel giorno, tanta gente mi ha supportato e aiutato», ha spiegato ad AP News. Tra le donazioni che ha ricevuto, non solo cibo e acqua, ma anche il pagamento dell’affitto della sua camera e una serie di aiuti che dovrebbero garantirgli una certa stabilità per i prossimi mesi.
#BenderaPutih 🏳️
Reaching out for help for a friend of mine yg mmg hidup dia sgt susah due to the pandemic. She lives with her husband and 7 children. This is her story: pic.twitter.com/AEHtc3ZrSN— sarah✨ (@srhfarisya) July 2, 2021
Una campagna nata durante la pandemia
Partita dall’hashtag #benderaputih, l’idea è nata come risposta della società malese all’aumento incontrollato dei suicidi potenzialmente legati alle difficoltà economiche causate dalla pandemia. Nei primi cinque mesi del 2021, sono stati 468 i casi segnalati dalla polizia, una media di quattro al giorno e in netto incremento rispetto ai 631 registrati in tutto il 2020. A incentivare tragicamente il fenomeno, l’aumento della disoccupazione a seguito del lockdown. Sul web è allora partito il tam tam: issare una bandiera o un panno bianco per far sapere di avere urgente bisogno di aiuto. Una campagna che ha avuto un successo insperato.
Tra detrattori e iniziative gemelle
Questo clima di solidarietà non è piaciuto proprio a tutti. L’esponente di un partito islamista, parte della coalizione al potere, ha invitato i cittadini a pregare invece che sventolare bandiere bianche. Sulla stessa linea, anche un ministro che ha sparato a zero sulla campagna bollandola come propaganda contro il governo del premier Muhyiddin Yassin. James Chin, studioso di Asia all’Australia’s University of Tasmania, è invece convinto che il movimento della bandiera bianca rischi di alimentare una rivolta popolare contro l’incapacità del governo nel gestire la crisi. E infatti è partita la campagna della bandiera nera da parte di chi chiede le dimissioni del primo ministro, la fine dello stato di emergenza e la ripresa delle attività parlamentari. Tra i progetti gemelli quello di un’associazione animalista che ha invitato le persone indigenti a esporre una bandiera rossa per segnalare la necessità di cibo per i loro animali domestici.