Chi è Magdalena Andersson, che potrebbe diventare la prima donna premier in Svezia

Redazione
04/11/2021

Attualmente ministro delle Finanze, dopo le dimissioni di Lovfen potrebbe prenderne il posto. Già nominata leader del partito socialdemocratico, attende solo l'ok del Parlamento unicamerale.

Chi è Magdalena Andersson, che potrebbe diventare la prima donna premier in Svezia

Le dimissioni del primo ministro Stefan Lofven sembrano spalancarle la strada e ora Magdalena Andersson è a un passo dal diventare la prima donna premier nella storia della Svezia. Nonostante il paese del nord Europa sia al primo posto nel Vecchio Contintente, secondo i dati Eurostat e Onu, per gender equality in ogni campo, che sia politico, economico o culturale, non c’è mai stato un primo ministro donna a guidare la Svezia. Da stasera, quando la direzione del Partito socialdemocratico attualmente al governo la eleggerà a leader, mancherà solo un voto, quello del Parlamento unicamerale, per far sì che la Andersson scriva la storia del suo Paese.

Chi è Magdalena Andersson

Economista ed ex nuotatrice professionista di 54 anni, Magdalena Andersson passerà dal ruolo di ministra delle Finanze a quello di premier, dopo essere stata acclamata al congresso del partito ed eletta come unica candidata. Uno scatto di carriera importante, dopo essere stata ministro per sette anni, essendo in carica dal 2014. La prossima leader svedese vanta un lungo percorso in politica di oltre vent’anni, partito subito dopo gli studi, completati a metà Anni 90 con la laurea all’Università di Harvard. Si definisce «pratica, semplice e simpatica», ma è dotata di un carattere forte, che le ha consentito di ottenere la leadership del suo partito e il soprannome di Bulldozer. Proprio il carisma le è valso inoltre il ripetuto paragone con Angela Merkel.

 

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Si tratta di una vera e propria svolta per il paese svedese, che ricalca però una tendenza sempre più diffusa tanto in Europa quanto nel resto del mondo. Gli stati del nord e i paesi baltici, la Finlandia con Sanna Marin, la Danimarca con Mette Frederiksen ma anche l’Islanda con Katrín Jakobsdóttir e il Kosovo con Vjosa Osmani sono un chiaro esempio di come i scelgano sempre più donne nei ruoli centrali della politica europea. Non sono da meno altri paesi nel resto del mondo, come la Nuova Zelanda, che si è affidata a Jacinda Ardern e Taiwan con la scelta di Tsai Ing-Wen.