Come si può scoprire di essere madre, senza mai esserlo stata davvero? Per quanto possa sembrare inverosimile persino da ipotizzare, è esattamente ciò che è successo ad una donna, S.P., che per ben quattro anni sarebbe stata madre senza esserne minimamente a conoscenza. La donna si è resa conto di quanto accadutole nel 2015, quando si è recata all’ufficio anagrafe del Comune di Pavia.
Le rubano i documenti e diventa madre a sua insaputa
Dai registri della sua città ha appreso, come riportato dal quotidiano La Provincia Pavese, di avere una figlia in più, oltre ai suoi figli regolarmente registrati. Unica differenza il cognome del padre dei figli, identico e veritiero per quelli confermati dalla stessa mentre completamente diverso e di origine sudamericana per la figlia sconosciuta.

Superato lo sgomento iniziale e avviate le relative procedure di verifica e accertamento, è emerso che i genitori biologici della neonata avevano realmente utilizzato i documenti di S.P. per registrare la figlia, ma solo dopo averglieli rubati. La donna ha aperto le pratiche per il disconoscimento presso il Tribunale di Milano che, con sentenza 2877/2023, ha registrato l’annullamento dell’atto di nascita.
L’iter giudiziario
La motivazione esplicativa della sentenza è basata sul principio secondo il quale è «nullo, invalido e/o inefficace per difetto di veridicità l’atto di nascita della minore nella parte relativa all’annotazione della maternità» in quanto «la nascita della minore A.P.A.E. dalla signora S.P., risultante dall’atto di nascita del Comune di Pavia, è frutto di una supposizione di parto, oggetto delle risultanze penali nonché di quanto esposto in atti e documentato». Ecco perché viene dichiarato che la ragazza «possiede erroneamente lo stato di figlia della signora S.P.».
Come previsto, il giudice ha ordinato «conseguentemente all’ufficiale dello Stato civile del Comune competente, di procedere all’annotazione della sentenza a margine dell’atto di nascita della detta minore». Per quanto riguarda le informazioni sulla ragazza, al momento tredicenne, si è a conoscenza della presa in carico dai servizi sociali di un comune dell’hinterland milanese, dove vive in una comunità protetta.