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Macron ricorda la strage di algerini del 17 ottobre 1961 a Parigi: «Crimini imperdonabili»

Il presidente ha partecipato a una cerimonia sul ponte di Bezons. Un passo importante viste le tensioni crescenti tra Francia e Algeria.

17 Ottobre 2021 13:02 Redazione
macron rende omaggio vittime algerine della strage del 17 ottobre 1961

«La Francia guarda la sua storia con lucidità e riconosce le sue responsabilità. I crimini commessi la notte del 17 ottobre 1961 sotto l’autorità di Maurice Papon sono imperdonabili. Oggi rendiamo omaggio alle vittime». Lo ha scritto su Twitter Emmanuel Macron riprendendo un comunicato ufficiale dell‘Eliseo.

Cosa accadde a Parigi e a Bezons il 17 ottobre 1961

Il presidente sabato 16 ottobre sul ponte di Bezons, banlieue nord ovest di Parigi ha commemorato la strage del 17 ottobre del 1961 quando la polizia francese uccise, torturò e gettò nella Senna decine di algerini che manifestavano nella capitale francese per l’indipendenza della loro patria e che stavano raggiungendo il centro città dalle bidonville dove vivevano.  «La Francia», continua il comunicato dell’Eliseo, «lo deve innanzitutto a se stessa e a tutti coloro che sono stati feriti nella carne e nell’anima dai crimini commessi da entrambe le parti della guerra d’Algeria». Macron, primo presidente francese a essere nato dopo la guerra d’Algeria, ha lanciato una corona di fiori tra il silenzio dei presenti e si è intrattenuto con i parenti delle vittime senza fare dichiarazioni in pubblico.

La tensione tra Francia e Algeria

Un passo importante dopo quello di François Hollande che nel 2012 aveva definito il massacro una «sanguinosa repressione». E che arriva in un momento in cui le relazioni tra Francia e Algeria – a quasi 60 anni dalla fine della guerra – sono tutt’altro che distese. 

La France regarde toute son Histoire avec lucidité et reconnaît les responsabilités clairement établies. Les crimes commis la nuit du 17 octobre 1961, sous l’autorité de Maurice Papon, sont inexcusables pour la République. Aux victimes, nous rendons aujourd’hui hommage. pic.twitter.com/QnneJUyUYp

— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) October 16, 2021

Il silenzio colpevole sul massacro del 17 ottobre 1961 

Il 17 ottobre 1961 migliaia di algerini che vivevano a Parigi organizzarono una manifestazione per l’indipendenza del loro Paese. In 20 mila si spostarono verso il centro città dove la polizia reagì con violenza. Lo stesso accadde nei pressi del ponte di Bezons dove le forze dell’ordine bloccarono, picchiarono, torturarono e gettarono nella Senna decine di manifestanti pronti a salire sui bus diretti in centro. Vennero arrestate più di 12.500 persone. A 60 anni di distanza il bilancio delle vittime è ancora sconosciuto: le stime parlano di 40 morti (anche se secondo lo storico Jean-Luc Einaudi le vittime furono 200). Eppure le autorità negarono l’accaduto, parlando di tre morti.

Chi era Maurice Papon, prefetto che ordinò la strage e collaboratore dei nazisti

La repressione venne così dimenticata anche quando nel 1998 Maurice Papon, prefetto di Parigi che diresse la repressione, venne condannato a 10 anni di reclusione per aver organizzato la deportazione degli ebrei quando era a servizio a Bordeaux dal 1942 al 1944.Divenne così l’unico alto funzionario francese a essere stato condannato per complicità in crimini contro l’umanità. A incastrarlo nel 1981 era stato Le Canard enchaîné, settimanale satirico-scandalistico che aveva pubblicato i documenti che provavano la collaborazione di Papon con i nazisti.

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