Dopo le proteste e gli scontri urbani ed extraurbani degli ultimi giorni, il presidente francese Emmanuel Macron appare in tv per difendere la riforma sulle pensioni che sta infiammando il Paese. Durante l’intervista con due giornalisti di Tf1 e France 2, Marie-Sophie Lacarrau e Julian Bugier, ha affermato con decisione che la misura era «necessaria» ribadendo l’importanza della sua «entrata in vigore entro fine anno».
Il discorso di Macron sulla riforma delle pensioni
Il capo dell’Eliseo è convinto della ragionevolezza del provvedimento che vuole aumentare da 62 a 64 anni l’età minima per lasciare il lavoro: «Più aspettiamo, più il deficit peggiorerà. Non mi rende felice, avrei preferito non farla, ma la riforma era necessaria». Parla di un sistema attuale divenuto insostenibile che deve essere modificato e prosegue: «Ora bisogna aspettare la decisione del Consiglio costituzionale per promulgare la legge che proseguirà il suo percorso democratico». Macron non si è mostrato insensibile alle proteste e agli stati d’animo che hanno riempito le piazze, ma, nonostante ciò, non intende giustificare le azioni di violenza che si sono verificate, verso le quali continua a esprimere parole di condanna.

Le critiche ai sindacati
Il presidente francese non ha però risparmiato i sindacati, a suo avviso manchevoli nel non aver avanzato una «proposta di compromesso» che invece lui ha fatto capire di aver atteso. Sul tema dei lavori usuranti si è detto aperto al dialogo con i rappresentanti dei lavoratori, confermando poi la sua fiducia nel governo di Elisabeth Borne, alla quale ha chiesto di allargare la maggioranza. Il governo francese dovrà lavorare secondo la direzione delle «tre priorità: la scuola, la salute e l’ecologia».
Un discorso che non ha placato le proteste, con i manifestanti pronti a scendere in piazza già da domani. I sindacati parlano di scioperi che si terranno in tutto il Paese, mentre il ministero dell’Interno, Gerard Dermanin, ha preannunciato lo schieramento di 12 mila agenti, di cui 5 mila nella sola città di Parigi. Ci saranno ripercussioni anche sui voli, con l’aviazione civile che ha chiesto la cancellazione del 30 per cento dei voli all’aeroporto di Orly, ma non si escludono disagi in altri scali.