Un emendamento presentato da Forza Italia, relativo al calcolo delle schede nulle in un collegio uninominale in Calabria, può mescolare le carte in tavola e far perdere il posto a una ventina di deputati? Per il Movimento 5 Stelle la risposta è sì. Tutto parte proprio dalla modifica prevista nell’emendamento presentato in Giunta, che riguarderebbe il modo in cui vengono conteggiate le schede uninominali. Per Forza Italia il voto è da considerare valido anche se l’elettore ha sbarrato il simbolo di due liste che sostengono il singolo candidato.

Il ricorso in Calabria presentato da Andrea Gentile
Ed è questo il motivo per cui Andrea Gentile, candidato nel collegio uninominale U02 della Calabria, ha presentato dopo la sconfitta contro Anna Laura Orrico, il 25 settembre scorso. Tra i due la forbice è stata appena di 482 voti. Ma in caso di vittoria del ricorso, con il riconteggio, si andrebbe a ribaltare tutto. Da qui l’emendamento di Forza Italia e la presa di posizione del Movimento 5 Stelle. Mentre gli uffici della presidenza della Giunta spiegano che il caso riguarderebbe soltanto quel singolo collegio uninominale, i pentastellati hanno fatto redigere una relazione secondo cui rischierebbero una ventina di deputati, qualora si decidesse di considerare valide le schede in precedenza segnate come nulle. La deputata Anna Laura Orrico dichiara: «Saremo chiamati a ricontare tutte le schede nulle in commissione con effetti imprevisti».
La relazione: «Gli effetti andrebbero al di là di Cosenza»
Il Movimento 5 Stelle ha presentato una relazione del professore Michele Guatini in cui si analizza l’emendamento. In particolare si legge: «In caso passasse questa linea interpretativa, gli effetti potrebbero andare ben al di là del destino del collegio di Cosenza. Innanzitutto verrebbero coinvolti quei collegi uninominali decisi per pochi voti e che, a fronte di un eventuale riconteggio delle schede nulle alla luce dell’eventuale nuovo indirizzo deciso dalla Giunta, potrebbero vedere ribaltato l’esito. Inoltre, stante l’impostazione dell’attuale legge elettorale, vi deve essere piena rispondenza tra i voti assegnati al candidato del collegio uninominale e i voti assegnati alla lista o coalizione di liste collegata al candidato in quel collegio. Pertanto eventuali schede con voti considerati validi per il candidato del collegio uninominale ma che non è possibile attribuire ad una specifica lista a causa di segni plurimi, devono subire la stessa sorte delle schede dove è apposto un segno unicamente sul nome del candidato uninominale, cioè ripartire il voto tra le liste della coalizione».
M5S parla delle conseguenze
E si parla anche di possibili conseguenze pratiche. SI portano gli esami dei collegi piemontesi. Nel Piemonte 2 il seggio sarebbe «conquistato da Stefano Lepri (Pd). Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia recupera il seggio nel collegio plurinominale Piemonte-P01 nella lista di FdI togliendolo a Marco Perissa il quale a sua volta lo recupera però nel collegio plurinominale Piemonte-P02 ai danni di Immacolata Zurzolo che così dovrebbe lasciare il Parlamento».
Tutti i nomi di chi rischia inseriti nella relazione
Nel documento vengono anche scritti i nomi di chi rischia. Ci sono anche nomi noti come Umberto Bossi, Gianni Cuperlo, Roberto Speranza ed Eugenia Roccella. Sono: Immacolata Zurzolo (FdI), Cristina Rossello (FI), Luca Pastorino (Misto/+E), Daniela Dondi (FdI), Andrea De Maria (Pd), Beatriz Colombo (FdI), Chiara Tenerini (FI), Roberto Morassut (Pd), Valentina Barzotti (M5S), Carmen Letizia Giorgianni (FdI), Elisa Scutellà (M5S), Antonio Giordano (FdI), Isabella De Monte (Az), Emma Pavanelli (M5S), Umberto Bossi (Lega), Maria Cecilia Guerra (Pd), Catia Polidori (FI), Aldo Mattia (FdI), Marco Simiani (Pd), Grazia Di Maggio (FdI), Giulio Cesare Sottanelli (Az), Riccardo Augusto Marchetti (Lega), Roberto Giachetti (Iv), Andrea Casu (Pd), Roberto Speranza (Pd), Eugenia Roccella (FdI), Gianni Cuperlo (Pd), Andrea Rossi (Pd), Andrea Quartini (M5S), Francesco Emilio Borrelli (Avs), Vito De Palma (FI), Elisabetta Piccolotti (Avs), Ubaldo Pagano (Pd), Maria Stefania Marino (Pd) e Andrea Caroppo (FI).
