A riveder le spigole

Redazione
16/07/2021

La pace tra i due suggellata al tavolo di un ristorante e con una foto sui social. Ora si attende il voto degli iscritti.

A riveder le spigole

Era necessaria una foto per provare la ritrovata intesa tra i vertici del Movimento 5 stelle: Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Dopo la guerra, senza esclusione di colpi (secondo Grillo, l’ex premier non aveva il quid: «Non ha visione politica, né capacità manageriali, non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione», disse senza giri di parole). il sereno “di interesse”, sostengono gli scettici. Come se bastasse una stretta di mano per cancellare le offese e le stilettate che sono volate nell’ultimo mese. Tant’è. A Bibbona, ma in un ristorante e non nel quartier generale di Villa Corallina, davanti a una spigola, i due hanno ritrovato plasticamente un accordo. Insieme con il fondatore M5s Pietro Dettori, ex socio di Rousseau e ora consigliere di Luigi Di Maio alla Farnesina. Dettori , tra l’altro, è stato uno dei pontieri per riportare la pace all’interno del partito.

https://www.facebook.com/beppegrillo.it/posts/10158345262141545

 

Attesa per il voto per il Comitato di garanzia

La road map è segnata. Tra sabato e domenica lo Statuto – frutto della sintesi tra la proposta di Conte definita da Grillo «seicentesca» e la bozza di Grillo bollata da Conte come «medievale» – verrà presentato pubblicamente. Dopo due settimane sarà indetto il voto online. Contemporaneamente sarà possibile incoronare il nuovo presidente pentastellato a cui spetterà scegliere la nuova squadra: tesoriere, segreteria politica e vicepresidenti. A Grillo in qualità di cofondatore e padre nobile (e non padre padrone, come aveva precisato lui stesso rispondendo alle critiche e fornendo una sua personale versione della rottura con l’ex premier) tocca invece indicare una rosa di sei nomi tra i quali, sempre gli iscritti, saranno chiamati a scegliere i tre membri del nuovo comitato di garanzia. Organo centrale visto che, come ricorda Repubblica, avrà il potere di sfiduciare previa consultazione online, sia il garante sia il presidente. Tra i papabili Di Maio, Vito Crimi e il presidente della Camera Roberto Fico. In pole per un incarico di rilievo anche i fedelissimi di Conte Lucia Azzolina, Stefano Patuanelli, Paola Taverna e Alfonso Bonafede. E pure le sindache uscenti Virginia Raggi e Chiara Appendino, data come possibile vicepresidente. Come da accordi, Conte sarà il capo politico: avrà in mano la comunicazione, l’uso del simbolo, e proporrà i vicepresidenti. Il comico genovese resta garante: custode ultimo della linea e dei valori del M5s.