Il governo presieduto da Giorgia Meloni ha stabilito, come comunicato da una nota del sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, la proclamazione del lutto nazionale per mercoledì 14 giugno 2023, giorno dei funerali di Silvio Berlusconi. Vediamo cos’è, cosa prevede e a chi spetta.
Cos’è il lutto nazionale
Il primo aspetto da chiarire è che lutto nazionale e funerali di Stato non sono due concetti sovrapponibili né tra loro c’è un rapporto di causa-effetto. Se infatti le esequie di Stato spettano di diritto «ai Presidenti degli organi costituzionali, anche dopo la cessazione del loro mandato, ai ministri deceduti durante la permanenza in carica e, su delibera del Consiglio dei Ministri, a personalità che abbiano offerto particolari servizi alla Patria, cittadini che abbiano illustrato la Nazione, cittadini caduti nell’adempimento del dovere o vittime di azioni terroristiche o di criminalità organizzata», il lutto nazionale viene dichiarato su iniziativa del Consiglio dei ministri in caso di eventi di particolare importanza, come la morte di una personalità di rilievo o una catastrofe naturale. Di recente, per esempio, è stato disposto per le vittime delle alluvioni in Emilia-Romagna (pur senza i funerali di Stato) ma anche, nel 2018, per quelle del crollo del Ponte Morandi a Genova.
Cosa prevede
Nel periodo di lutto, le bandiere nazionale ed europea degli edifici pubblici sono poste a mezz’asta secondo le indicazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ferma la disciplina delle bandiere militari. Stessa disposizione anche per le bandiere situate sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche consolari italiane all’estero. Il provvedimento che regola il lutto nazionale prevede anche che le bandiere esposte all’interno abbiano due strisce di velo nero a cravatta.
Non solo. Tutte le autorità pubbliche sono tenute ad astenersi da impegni sociali, fatta eccezione per le manifestazioni di beneficenza, e le scuole sono invitate a rispettare un minuto di silenzio in memoria del defunto.
Non era mai stato dichiarato per un ex presidente del Consiglio
Se negli ultimi trent’anni i funerali di Stato (che i familiari del defunto possono accettare o meno) sono stati riservati a tre ex presidenti del Consiglio (nel 1994 a Giovanni Spadolini, nel 1999 ad Amintore Fanfani e nel 2001 a Giovanni Leone, che è stato anche Presidente della Repubblica), il lutto nazionale non era mai stato dichiarato per un ex presidente del Consiglio, fatta eccezione per Leone e Ciampi che sono però stati anche ex Capi dello Stato. Quello di Berlusconi è dunque il primo caso di ex premier, che non sia stato anche presidente della Repubblica, per cui viene proclamato.