Continua l’operazione di salvataggio e riedizione di libri dimenticati dell’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM). L’ultima novità della collana Vindictas è La única, romanzo di Lupe Marín, autrice messicana nata a fine Ottocento, seconda moglie del pittore muralista Diego Rivera (la prima fu l’artista russa Angelina Beloff). I due si sposarono nel 1922 ed ebbero due figlie: Lupe, nata nel 1925, e Ruth nata l’anno seguente. Nel 1927 Rivera divorziò da Marín e due anni dopo sposò la pittrice Frida Kahlo.
Un’opera rivoluzionaria sottratta all’oblio
Rimasta inaccessibile al pubblico per oltre 80 anni, l’opera ha una storia molto particolare. Pubblicata originariamente nel 1938 per iniziativa personale di Marín (che ne finanziò la stampa di pochi esemplari), fece scandalo tra gli intellettuali dell’epoca per il crudo ritratto di alcune delle personalità culturali più in vista del tempo, come il segretario all’Educazione, Narciso Bassols e il poeta Jorge Cuesta. Personaggi che, nonostante gli pseudonimi, erano facilmente riconoscibili dalle descrizioni e dalle dinamiche inserite nella trama. Fu proprio questo particolare a segnare il destino del libro, condannandolo all’oblio. «A irritare più di tutto l’élite intellettuale post-rivoluzionaria non furono i giudizi e le opinioni della scrittrice nella storia, quanto più che altro il fatto che fosse una donna a segnalare e condannare atteggiamenti e modi di fare», ha spiegato Libros UNAM in un comunicato stampa riportato da Aristegui Noticias. «Marín mette nero su bianco tutta la misoginia e i pregiudizi di un mondo in cui le ragazze dovevano limitarsi a ricoprire un ruolo secondario, dipendendo in tutto e per tutto dall’uomo». Una riflessione che contestualizza prendendo come esempio lo stigma sofferto dalle artiste e dalle scrittrici, molto più note e apprezzate per essere muse degli uomini che professioniste di pari talento. Nonostante il loro valore artistico.

Marcela, eroina femminista
Ambientata negli Anni 20, in un Messico che sta provando a rialzarsi e a ricostruirsi dopo la rivoluzione, La única racconta la storia di Marcela che vive sulla propria pelle le contraddizioni di una società che ancora legata a vecchi stereotipi. Per questo la protagonista viene criticata dalla società perché “osa” divorziare e convivere, viaggiare da sola fino a New York e a Parigi. Una donna che non ha paura di esprimere le sue opinioni, che fa errori, agisce d’impulso come qualsiasi essere umano ma quel che la contraddistingue (e che la scrittrice punta a esaltare) è il coraggio nell’affrontare gli ostacoli.

La única, tra autobiografia e romanzo
Secondo alcuni critici, Marcela altro non sarebbe che la trasposizione letteraria della stessa Marín. Buona parte della storia, in effetti, richiama particolari della sua vita: amori e rotture, rapporti d’amicizia con personaggi celebri, vittorie e sconfitte. Di origini umili e ribelle sin dall’infanzia, Guadalupe Lupe Marín fu modella e musa di Diego Rivera, col quale si sposò nel 1922. Dopo il divorzio, conobbe Jorge Cuesta, al quale la legò una relazione sofferta e tormentata. Nelle sue opere diede voce alla generazione di artiste e scrittrici che dominarono il panorama culturale messicano negli Anni 20, da Tina Modotti a Frida Khalo, passando per María Izquierdo, Nahui Olin e Nellie Campobello. Oltre a La única scrisse anche un altro romanzo, Un día patrio, ultima opera data alle stampe prima di ritirarsi a una vita da casalinga, forse perché eccessivamente scottata dalle critiche ricevute. A oggi non si hanno notizie certe ma si pensa che, nell’archivio personale dell’autrice, possano esserci testi e racconti mai pubblicati.