Luigi Manconi al Quirinale: chi sostiene la candidatura

Redazione
19/01/2022

Da sempre in prima linea per i diritti civili, l'ex sottosegretario alla Giustizia, per molti intellettuali e attivisti, è la figura ideale per succedere a Mattarella.

Luigi Manconi al Quirinale: chi sostiene la candidatura

A una manciata di giorni dalla prima chiama, mentre i partiti ancora non trovano un nome condiviso per il Quirinale, si fa largo tra intellettuali e attivisti la candidatura di Luigi Manconi. Ex senatore, prima con i Verdi e poi con il Pd, già sottosegretario alla Giustizia nel secondo Governo Prodi e presidente della Commissione straordinaria per la tutela dei diritti umani, il suo nome serpeggia da giorni sulle bacheche Facebook (dove è nata la pagina Luigi Manconi al Quirinale) fino a essere approdato ieri sulla Stampa grazie all’appello della scrittrice Elena Stancanelli.

Le battaglie civili di Luigi Manconi

«Sarebbe un Presidente di cui andare fieri, uno a cui scrivere lettere, un politico che ha usato la politica per cercare di mitigare le ingiustizie», ha scritto Stancanelli. Un candidato radicale, certo, ma che negli anni è stato in prima linea in molte battaglie di civiltà: da quella per lo stato di diritto nei casi di Giulio Regeni, Federico Aldrovandi e Giuseppe Uva a quella per la legalizzazione della cannabis fino all’eutanasia. «Non sto parlando di numeri, dell’avere o no i numeri, sto parlando di rispettabilità», spiega Stancanelli. «Sono i migliori, appunto, sono persone che hanno usato la loro vita per vigilare sui diritti di tutti, per garantire che la Costituzione più bella del mondo protegga anche chi ha poca voce. Quelli che non si sono tirati indietro e col loro impegno hanno tenuto in piedi questa democrazia, ci hanno consentito di non vergognarci di essere italiani». Tra i migliori appunto c’è Manconi, compagno e promesso sposo di Bianca Berlinguer.

Da Raimo a Perrella: chi sostiene la candidatura al Quirinale di Manconi

Tra i primi a rilanciare la candidatura Christian Raimo su Facebook il 14 gennaio. «C’è un nome per il Quirinale. C’è un nome che è autorevole e condiviso da anni, da molti: Luigi Manconi», ha sottolineato Raimo. «Ha senso per i liberali intellettualmente onesti, persino per quelli che oggi si trovano a accettare la candidatura di Berlusconi intendendo mettere al primo posto del pantheon valoriale la difesa dello stato di diritto e la tutela della democrazia dall’invadenza del potere giudiziario». Ma «ha senso soprattutto per quella maggioranza spesso non silenziosa che ha a cuore i diritti degli ultimi, che poi vuol dire i diritti di tutti – ognuno diventa ultimo quando è più fragile e a ognuno capita di essere più fragile, se non fosse quando ci ammaliamo e moriamo».

https://www.facebook.com/christian.raimo.7/posts/10159005662962831

A sostenere la candidatura di Manconi al Colle, sottolinea Stancanelli, anche Sandro Veronesi, Ascanio Celestini, Nicola Lagioia e Alessandro Bergonzoni, solo per citarne alcuni. Ma anche Valeria Parrella. «Quando ho cominciato a pensare a chi potesse essere il prossimo presidente della Repubblica ho pensato a Luigi Manconi», disse la scrittrice lo scorso dicembre Tagadà su La7. «Un uomo che ha raccontato gli ultimi e di come questi possano essere presi in carico della società».