L’Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris ha affidato ad un editoriale pubblicato su Longitude, magazine italiano specializzato in temi di economia e politica internazionale, una riflessione su come la sua società intende contribuire al miglioramento della mobilità in Italia e in Europa. Una posizione contrassegnata da ottimismo, nonostante le tensioni internazionali e le instabilità geopolitiche, forte dei risultati che FS ha raggiunto negli ultimi anni e intende perseguire con il nuovo Piano Industriale.
The Game changer: l’editoriale di Luigi Ferraris
Il manager ha in primis delineato i contorni dell’attuale situazione economica e geopolitica, caratterizzata dalla guerra in Ucraina e dalle conseguenze della pandemia. Un contesto che ha spinto l’Europa ad attivare politiche di maggiore solidarietà finanziaria e di maggiore impulso agli investimenti pubblici come il Recovery Fund e EU Repower, che stanno esortando l’Occidente ad investire fortemente in infrastrutture e transizione energetica. «Due ambiti nei quali il Gruppo FS intende svolgere un ruolo di primo piano, anche all’interno di un rinnovato scenario nazionale», ha sottolineato Ferraris. Il bivio davanti al quale ci si trova è infatti tra l’assistere da spettatori alle trasformazioni globali in atto o diventare «significant player», assumere cioè un ruolo attivo e guidare questi cambiamenti.
E il Gruppo ha scelto la seconda strada, anche a fronte delle opportunità offerte dal cambio di scenario: «Il sentimento generale nei confronti della realizzazione di nuove infrastrutture, al di là dei residui fenomeni nimby, è positivamente mutato. Il governo è impegnato a far sì che le risorse finanziarie stanziate vengano spese, generando occupazione concreta e realizzando i lavori pubblici nei tempi previsti […] Migliorare le nostre infrastrutture è fondamentale, soprattutto quelle dedicate alla mobilità, comprese le ferrovie, che hanno un’età media di oltre 60 anni».

Ferrovie dello Stato, ha ribadito Ferraris, vuole continuare a rivestire il ruolo cruciale che negli anni ha avuto nella crescita economica e nell’ammodernamento del paese, guidando la ripresa italiana generando valore e contribuendo allo sviluppo di una mobilità multimodale di persone e merci. Tutto questo non soltanto in Italia ma anche in Europa, dove «il sistema italiano delle reti alta velocità, con il suo know how tecnologico, le sue infrastrutture digitali e resilienti e il design di qualità, rappresenta ormai un modello all’avanguardia, come dimostra il successo del Frecciarossa in Francia e Spagna».
Il Piano Industriale del Gruppo FS
L’editoriale del manager si sofferma poi sul Piano Industriale del Gruppo FS, con gli oltre 190 miliardi di investimenti in 10 anni e i suoi obiettivi prioritari. Tra questi quello di realizzare un sistema infrastrutturale integrato per ferrovie, strade, stazioni, porti, aeroporti e terminali merci. Una rete attrattiva, comoda, conveniente e sostenibile per l’ambiente che consenta di completare un viaggio passando da un treno a un bus o a un altro mezzo privato o condiviso, il tutto con un unico biglietto e con l’ausilio di piattaforme digitali dedicate. E altrettanto per le merci, affidando alla ferrovia il trasporto sulle lunghe distanze terrestri e agli altri mezzi il primo e ultimo miglio. «Nei prossimi dieci anni la capacità della nostra rete ferroviaria crescerà del 20 per cento, i passeggeri su mezzi di trasporto collettivi del 30 per cento e raddoppierà l’attuale quota dell’11 per cento di merci in treno, oggi lontana dalla media europea», ha aggiunto.

Tra gli altri temi centrali della strategia industriale del gruppo vi sono poi l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e la digitalizzazione, che si accompagna alla connettività. Sul fronte dell’energia, l’obiettivo è coprire almeno il 40 per cento del fabbisogno entro il 2027, raggiungendo una potenza di oltre 300 megawatt già entro il 2024. Su quello del digitale, Ferraris ha citato il progetto Gigabit Rail and Road, che ha già trovato un finanziamento di 2 miliardi di euro nell’ultimo Contratto di Programma con lo Stato e consentirà di portare la connessione wi-fi lungo gli oltre 17 mila km di linee ferroviarie di FS e in oltre 220 stazioni, raggiungendo territori rurali oggi con scarsa connessione.
I risultati ottenuti dal Gruppo
Se da una parte sono tanti e sfidanti gli obiettivi da raggiungere, dall’altra sono altrettanti i risultati ottenuti negli ultimi anni dal Gruppo. Ferraris ne ha elencati alcuni in chiusura del suo editoriale:
- lo scorso anno il Polo Infrastrutture, con RFI, ha bandito gare per 21 miliardi di euro, di cui circa la metà per lavori da PNRR, e ha aggiudicato lavori per 10 miliardi di euro;
- nel Polo passeggeri, Trenitalia ha arricchito la propria flotta con 128 nuovi treni regionali e altri 112 arriveranno entro la fine dell’anno;
- Busitalia ha siglato un accordo con Iveco per l’acquisto di 150 autobus urbani elettrici;
- con il Polo Logistica è stato avviato un piano da 2,5 miliardi di euro per rinnovare la flotta di locomotive e carri di nuova generazione e sono stati firmati accordi con grandi operatori come Hupac e MSC per promuovere l’intermodalità e la logistica integrata;
- con il Polo Urbano è stato incrementato il numero di parcheggi di stazione in località importanti come Roma Termini, Milano Centrale e Napoli Centrale;
- è stata costituita una nuova società, FS Security, per garantire maggiori livelli di sicurezza a bordo e nelle stazioni e nella quale verranno assunte un migliaio di persone nei prossimi tre anni (e più di 40.000 in tutto il Gruppo nel corso dell’esecuzione del Piano).