Lui è peggio di me, chi è Marco Giallini bio e vita privata

Alfredo Toriello
23/09/2021

L'incidente in moto, il lavoro come bibitaro e l'intervista sulla moglie scomparsa 10 anni fa. Tutto quello che bisogna sapere su Marco Giallini.

Lui è peggio di me, chi è Marco Giallini bio e vita privata

Questa sera 23 settembre su Rai3 alle 21.20, e per cinque serate ogni giovedì, torna Lui è peggio di me. Dopo il successo della stagione dell’anno precedente, torna lo show condotto dal duo Giorgio Panariello e Marco Giallini. Due grandi professionisti e un’amicizia nata per caso, due artisti apparentemente molto diversi e che condivideranno nuovamente il palco, stavolta con la presenza del pubblico in sala, in un clima da vero e proprio sit show.

Lui è peggio di me, il programma e gli ospiti della prima puntata

Monologhi, interviste, canzoni e gag, come sempre con il coinvolgimento di amici e colleghi provenienti dal mondo dello spettacolo e non solo. Ospiti fissi del programma Max Angioni e Anna Ferzetti. Nella prima puntata parteciperà una delle coppie di telecronisti più famose d’Italia, Fabio Caressa e Beppe Bergomi. Oltre a loro ci sarà uno dei comici più apprezzati dal pubblico, Enrico Bertolino, e tre musicisti diversi tra loro ma tutti ugualmente molto amati, Mario Biondi, Raphael Gualazzi e Ron.

Lui è peggio di me, Marco Giallini, vita e carriera 

Marco Giallini, la carriera

Marco Giallini è nato a Roma il 4 aprile del 1963 ed è un noto attore italiano, candidato per sei volte sia ai David di Donatello sia ai Nastri d’argento. Prima di buttarsi nel mondo dello spettacolo, da ragazzo ha svolto diversi lavori, come l’imbianchino e il venditore di bibite. A 22 anni Giallini è entrato nel mondo della recitazione: nel 1985 si è iscritto alla Scuola di Arte Drammatica di Roma “La Scaletta” e fra il 1988 e il 1996 ha avuto l’opportunità di lavorare con alcuni dei nomi più grandi del teatro italiano. Nel 1986 ha debuttato al cinema con una comparsata nel cast di Grandi magazzini. Ma il primo ruolo di rilievo arriva nel 1995 grazie ad Angelo Orlando che lo ha invitato a interpretare la parte di un poliziotto nel suo film di debutto come regista. Il successo di pubblico per Giallini è arrivato nel 2008 con il ruolo de Il Terribile nella serie tv Romanzo criminale. Da lì ha collezionato un successo dopo l’altro. Ha anche vinto per ben tre volte il Nastro d’argento per i film ACAB- All Cops Are Bastards, Tutta colpa di Freud e Perfetti Sconosciuti.  Nel piccolo schermo partecipato ad alcune puntate della serie tv Boris e dal 2016 è il protagonista di Rocco Schiavone, la serie tratta dalle opere letterarie di Antonio Manzini incentrate su di un poliziotto borderline dal carattere burbero e irascibile, fin troppo insofferente alle regole.

Grande conoscitore di musica, tra i suoi hobby c’è la pittura.

 

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Marco Giallini, l’incidente che lo ha quasi ucciso

Nel 2007 è stato vittima di un violento incidente in moto nel quale ha rischiato di perdere la vita. Una macchina che lo precedeva sfiora il paraurti di un camion che si ribalta, prova ad evitare la macchina ma due secondi dopo arriva il colpo. L’attore ha dichiarato che in quel momento si vide la morte avanti gli occhi. Nell’incidente riportò 50 fratture in tutto il corpo ed entrò in coma. Fortunatamente l’attore ha recuperato in soli tre mesi e dunque ha potuto riprendere a lavorare.

Marco Giallini, la scomparsa della moglie

Nel 1993 ha sposato Loredana e dall’unione sono nati Rocco e Diego rispettivamente nel 1998 e nel 2004. Nel 2011 Giallini ha perso la moglie morta per un’emorragia cerebrale, ma anche la scomparsa non ha affievolito i suoi sentimenti per Loredana. «Parlo ancora con mia moglie. Quando sto solo e qualcosa non va. Dico: ‘Eh amore mio..’ – ha raccontato l’attore – Il dolore era troppo. Il pensiero che lei rientri a casa da un momento all’altro dura due anni, poi, capisci che morire è prassi. Non a 40 anni. Non fra le mie braccia, mentre prendiamo le valigie per le vacanze». Sui suoi canali social, Giallini continua a ricordare la moglie, e le ha anche dedicato una lunga lettera.

Marco Giallini, il ricordo della moglie scomparsa 

A maggio in una intervista al Corriere l’attore aveva raccontato il dolore per la perdita della moglie Loredana, 10 anni fa. «Alla fine, io sto in lockdown da quando è morta Loredana», ha detto. Aggiungendo che parla ancora con lei (un po’ come il commissario Rocco Schiavone da lui interpretato): «Quando sto solo e qualcosa non va. Dico: Eh amore mio…». La morte della moglie è coincisa con il momento in cui ha deciso di diventare popolare, «per dare una possibilità in più ai figli. Dovevo tirarli su come ci eravamo promessi. Lei voleva che facessero il Classico, uno lo fa, l’altro l’ha finito: è una cosa stupenda, chi fa il Classico si riconosce da lontano».

«Il dolore era troppo. Il pensiero che lei rientri a casa da un momento all’altro dura due anni, poi, capisci che morire è prassi. Non a 40 anni. Non fra le mie braccia, mentre prendiamo le valigie per le vacanze», aveva raccontato Giallini. «Ma non sono l’unico a cui è successo. Fare a meno è questione di testa, anche fare a meno delle menti dei bimbi non più chiare, del loro pensiero: vorresti sapere che pensano il giorno della festa della mamma o quando spegni la tv e quello, a 5 anni, strilla: mamma mamma». Alla domanda se il dolore alla fine passi, Giallini ha risposto. «E che passa? Ti dimentichi un po’ la voce». Dopo Loredana non ha avuto altre compagne. «Innamorato ero di mia moglie. Per 27 anni, non ci siamo mai lasciati e non abbiamo mai litigato. Lei era la donna mia e io il suo uomo. Nel mondo, quante ce ne possono stare di persone per te? Una».