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Lucio Malan e l’ultima gaffe sul riscaldamento globale: «A Ragusa nevica»

Il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan ha commentato la notizia della neve a Ragusa sbeffeggiando gli attivisti della lotta al cambiamento climatico: «Il riscaldamento globale non perdona!». Senza capire nulla di meteo, clima ed eventi estremi. E poi i “gretini” sarebbero gli altri.

23 Gennaio 2023 13:41 Redazione
Lucio Malan e l'ultima gaffe sul riscaldamento globale: «A Ragusa nevica»

Malan tempora currunt. Saranno tempi bui, climaticamente e non solo, se il dibattito pubblico sul riscaldamento globale è affidato a parlamentari come Lucio Malan, 62enne senatore torinese di Fratelli d’Italia e storico negazionista del climate change. Commentando la notizia che Ragusa era stata imbiancata da una nevicata, Malan ha scritto su Twitter, col fare ironico di uno che la sa lunga: «Ragusa sotto la neve. Temperature rigide e fiocchi che imbiancano la città. Il riscaldamento globale non perdona!».

Ragusa sotto la neve. Temperature rigide e fiocchi che imbiancano la città. Il riscaldamento globale non perdona! https://t.co/cuexdcQqHM

— Lucio Malan (@LucioMalan) January 23, 2023

Ancora confusione tra meteo e clima

Un remake della prima pagina di Libero del 6 maggio 2019, quando il titolo fu: “Riscaldamento del pianeta? Ma se fa freddo“. Eloquio da bar che confonde per l’ennesima volta i concetti di meteo e clima, dove per il primo si intende il tempo che muta anche da un giorno all’altro, mentre nel caso del secondo parliamo di processi lunghi decenni, complicati e figli di un equilibrio tra diversi parametri. Il New York Times provò a far comprendere la questione anche ai più “duri di coccio” con una efficace similitudine: «Il meteo è simile alla quantità di soldi che hai nel portafogli oggi, mentre il clima è il tuo intero patrimonio. Un miliardario che ha dimenticato a casa per un giorno il portafoglio non è povero e allo stesso modo una persona povera che s’imbatte in qualche centinaio di dollari non diventa improvvisamente ricca. Ciò che conta è ciò che accade nel lungo periodo». Definizione che fu ripresa anche da Focus Junior. Insomma se la capiscono i bambini, ce la può fare anche Malan.

Lucio Malan e l'ultima gaffe sul riscaldamento globale: «A Ragusa nevica»
Il senso di Libero per il riscaldamento globale.

«Proprio i fenomeni estremi ne sono una conferma»

Qualcuno ha provato a farglielo entrare in testa anche sotto il suo post, come l’ex Forza Italia Elio Vito che gli ha scritto: «Troppo complicato capire che proprio i fenomeni estremi ne sono una conferma?». Mentre Luca Bizzarri, comico e frequente incursore nei temi della politica, l’ha rintuzzato: «Aspetti Malan. Prenda il dizionario. Poi guardi “globale” e lo confronti con “Ragusa”. Dai che ci arriva».

I negazionisti del cambiamento climatico siete voi gretini. Per voi c’è sempre stata la stessa temperatura fino al 1880 poi è salita di ben 1 grado, dunque bisogna regalare decine di mld a profittatori vari per rimediare. Chi ha studiato sa che i cambiamenti ci sono da sempre

— Lucio Malan (@LucioMalan) July 4, 2022

Il mare tutto allo stesso livello e la temperatura che cresce sempre…

Malan non è nuovo a gaffe ambientali, visto che a fine 2021 scrisse: «A UnoMattina si parla di un villaggio “che sarebbe il primo a scomparire a causa del cambiamento climatico” perché è sul mare. Ma il mare non è tutto allo stesso livello?». In effetti la risposta è no, ma chissà che il senatore lo faccia apposta in modo provocatorio per “trollare” gli eco-attivisti. A luglio 2020 twittò, tanto per cambiare, che i mutamenti climatici «ci sono da sempre». Fu sbugiardato direttamente da Pagella politica, la pagina di fact-checking e analisi sulle sparate di ministri, parlamentari e soci, che lo corresse: «È vero che il clima terrestre è cambiato diverse volte nel corso di milioni di anni, ma l’aumento medio delle temperature degli ultimi decenni è qualcosa di eccezionale, causato dalle attività umane». Ma a Malan non basta, la sua battaglia va avanti. E a furia di prendersela con gli ambientalisti, la figura del “gretino” rischia di farla lui.

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