Il 23 marzo 2020 moriva Lucia Bosè
Il 23 marzo 2020 si spegneva a causa delle conseguenze del Covid Lucia Bosè. Tag43 vi dà il buongiorno con una scena di Non c'è pace tra gli ulivi del 1950, suo debutto cinematografico.
Il 23 marzo 2020 moriva a causa delle conseguenze del Covid Lucia Bosè. Aveva 89 anni. Lucia Borloni, questo il suo vero nome, era nata a Milano il 28 gennaio 1931. Commessa della pasticceria Galli, venne notata a soli 16 anni dal regista Luchino Visconti. Ad aprirle le porte del cinema fu la vittoria al concorso di Miss Italia nel 1947, a cui Lucia si era iscritta di nascosto. Fu un’edizione particolarmente fortunata visto che oltre a Lucia Bosè vi parteciparono anche Gianna Maria Canale (seconda classificata), Gina Lollobrigida (terza), Eleonora Rossi Drago (quarta, poi esclusa perché sposata e madre) e Silvana Mangano (quinta).
Lucia Bosé tra film autoriali e commedie
Lucia dovette vincere le resistenze della famiglia che non voleva per lei una carriera nello spettacolo. Nonostante avesse superato il provino per Riso amaro fu costretta a rinunciare al film. Partecipò però ad alcune pellicole che segnarono l’affermazione del neorealismo italiano. Debuttò in Non c’è pace tra gli ulivi (1950) di Giuseppe De Santis dove interpretava il ruolo di una pastorella ciociara, affiancata da Raf Vallone e Folco Lulli. Sempre nello stesso anno venne diretta da Michelangelo Antonioni in Cronaca di un amore (1950) con Massimo Girotti. Sempre Antonioni tre anni dopo la scelse per La signora senza camelie. Accanto ai film autoriali, Lucia Bosé prese parte anche a commedie rosa come quelle di Luciano Emmer (Parigi è sempre Parigi, Le ragazze di piazza di Spagna). Diretta da Francesco Maselli interpretò invece Gli sbandati (1955). Girò poi anche alcune commedie brillanti con il fidanzato di allora Walter Chiari.

La separazione da Luis Miguel Dominguín e il ritorno sul grande schermo
Dopo ben 17 film nel 1956 lasciò il cinema per sposare il torero Luis Miguel Dominguín con cui ebbe i figli Miguel, Lucia e Paola (un quarto figlio morì poco dopo la nascita). Il matrimonio terminò nel 1968 a causa dei continui tradimenti di lui. A fine Anni 60 Lucia Bosè tornò davanti alla macchina da presa. Tra le sue interpretazioni Sotto il segno dello scorpione dei Taviani; Metello di Mauro Bolognini e Fellini Satyricon. Successivamente girerà Cronaca di una morte annunciata (1987) di Francesco Rosi, L’avaro (1990) di Tonino Cervi, Volevo i pantaloni (1990) di Maurizio Ponzi, Harem Suaré di Ferzan Ozpetek (1999) fino a I Viceré di Roberto Faenza nel 2007. Tag43 vi dà il buongiorno con una scena del suo debutto cinematografico in Non c’è pace tra gli ulivi.