Quando un linguista come il Professor Serianni ci lascia, si porta via le parole. Mi son permessa di dedicargli un anagramma, a ricordare il modo poetico con cui rimarcava e smarcava le regole della nostra lingua. Eccolo: “Luca Serianni / Sancirà lune”. Ma mentre lo scrivevo, è giunta la tristezza per la sua assenza, paventando orde di barbarie grammaticali. Sicché ecco il secondo anagramma: “Luca Serianni / Lascerà Unni”. Tutto questo accadeva e il governo cadeva. Mercoledì da peoni. Vaghe stelle dell’onta. Il carretto dei vincitori passava e quell’uomo gridava gelati. La campagna elettorale appena cominciata è già sfinita. Urlano «fuori i programmi» come gli avventori di un localaccio di spogliarelli urlano «fuori le tette». Se il buongiorno si vede dal mastino.