The Lost Graduation Show è una delle esposizioni più attese del Salone del Mobile 2021. Il suo intento? Dare spazio ai giovani delle scuole di design di tutto il mondo, mettendo in scena 170 progetti di studenti diplomatisi tra il 2020 e il 2021, provenienti da 48 scuole di design di 22 Paesi. Una selezione non facile dal momento che all’open call di inizio giugno hanno risposto quasi 300 scuole da 59 Paesi.
La mostra, visitabile nel padiglione 4 della Fiera, è stata concepita come un paesaggio omogeneo composto da un unico materiale, il blocco Ytong in calcestruzzo aerato autoclavato fornito da Xella Italia: modulare, di provenienza locale, permetterà il totale smantellamento e riutilizzo del padiglione. «Ogni anno, la visita al Salone del Mobile.Milano è fonte di energia e nuove idee» spiega Anniina Koivu, curatrice della mostra. «Oggi, dopo un blackout di 18 mesi, non vediamo l’ora di accelerare, tornare a produrre, incontrarci di persona, divertirci. Sono sicura che Supersalone interromperà la modalità stand-by in cui tutti languiamo. The Lost Graduation Show offrirà un’occasione unica per riprendere le fila del discorso, valutare con occhi nuovi quali sono i temi più urgenti di cui il design si dovrebbe occupare e quali direzioni dovrebbe scegliere». Quale modo migliore per ripartire se non prestando attenzione alla nuova generazione di designer e progettisti? «Il bello sarà scoprire come i temi che più stanno a cuore ai giovani creativi siano sorprendentemente simili in tutto il mondo. Raccoglierli tutti insieme su un palcoscenico globale rappresenta l’opportunità di un rinascimento». Oltre all’esposizione, è stata creata una piattaforma digitale – @thelostgraduationshow – che ospita tutte le opere selezionate affinché possano raggiungere un pubblico ancora più ampio e permettere a chiunque lo desideri di contattare direttamente i giovani creativi.
The Lost Graduation Show: i vincitori
The Best of Class 2020/2021 Award, i premi di The Lost Graduation Show, sono stati assegnati da una prestigiosa giuria che ha deciso di premiare i progetti che si distinguono non solo per il design, ma anche per il messaggio e per le componenti sostenibile, tecnologica e comunicativa. Il premio consiste nella possibilità di partecipare alla prossima edizione del SaloneSatellite.
Premi ex equo
ROBUST NEST di FABIEN ROY, ECAL
Robust Nest è una incubatrice per neonati progettata da Fabien Roy. Si differenzia dalle altre in commercio perché consente, soprattutto in contesti difficili dell’Africa subshariana, di far fronte ai frequenti cali di potenza elettrica consentendo ai neonati di rimanere al caldo. Compatta e impilabile, i suoi component possono essere sostituiti facilmente.

REGROWTH DI SIMON GEHRING, ACCADEMIA DI STOCCARDA
È un tavolo che combina in modo armonico elementi naturali, sostenibilità ambientale e calcolo algoritmico per pervenire alla generazione di un pezzo originale e unico.

FIL ROUGE DI PIERRE MUROT, ENSCI LES ATELIER
Il progetto mostra una nuova estetica del materiale fittile attraverso la tecnica dell’estrusione, la quale amplifica ulteriormente le potenzialità formali della terracotta, prefigurando nuovi e originali impieghi.

HELIX di ITHZEL CERÒN E DANIEL LOPEZ, TECNOLOGICO DI MONTEREY, MESSICO
Si tratta di una siringa monomaterica che, oltre a ridurre l’ingombro, riduce anche il problema dello smaltimento.

YOLKKH di AMNA YANDARBIN, VCU ARTS QATAR
La storia di Yolkkh raccontata attraverso undici disegni stampati su dei foulard: la guerra, la perdita, il trauma, la migrazione, la difficoltà del senso di appartenenza, l’emancipazione femminile, l’indipendenza e la speranza.

Menzioni d’onore
IMPRIME’ DI MATHILDE LAFAILLE, ECAL
Il progetto esplora in modo del tutto originale il futuro della medicina personalizzata, mettendo a frutto le potenzialità creative delle nuove tecnologie di stampa tridimensionale applicata alla produzione di compresse medicinali.

REDDO, FROM NATURE TO NATURE, DI FRANCESCO MARIA LUCINI, IED BARCELONA
Il design può rigenerare la barriera corallina: con questo progetto viene messa infatti in pratica la capacità di creare nuovi manufatti utilizzando materiali organici di scarto come i gusci delle ostriche provenienti dal più grande sito di allevamento di mitili della Spagna.
