Tristezza, difficoltà a trovare un senso a ciò che si sta facendo, pensieri autolesionistici: sono solo alcuni dei disagi e delle sofferenze che il lockdown e il protrarsi della pandemia stanno provocando tra gli adolescenti. Lo evidenzia un’indagine promossa da Fondazione Soleterre e dall’Unità di Ricerca sul Trauma dell’Università Cattolica di Milano, condotta sugli effetti psicologici del “long Covid”, inteso non tanto come la sindrome post-virale che può debilitare una persona anche per parecchie settimane dopo la guarigione, quanto come un’emergenza sanitaria che sembra non finire mai. In particolare, il 12 per cento degli adolescenti dichiara di non sentirsi in forma, il 36 per cento di sentirsi triste e il 2 per cento, addirittura, ogni giorno pensa che sarebbe meglio morire. Nel complesso, la quota di giovani con pensieri autolesionistici è pari al 17,3 per cento.

Covid e adolescenti, i giovani sono in grande difficoltà
La ricerca ha messo in evidenza come come quella degli adolescenti sia diventata, a causa della pandemia che dura ormai da due anni, una popolazione in grande in difficoltà. E con una qualità di vita notevolmente peggiorata. «Credo ci sia, nel nostro Paese, un’urgenza che viene prime di tutte le altre: prenderci cura della salute mentale dei bambini e degli adolescenti sviluppando linee guida cliniche per alleviare gli effetti negativi della pandemia Covid-19 attraverso strategie di salute pubblica», ha dichiarato Damiano Rizzi, presidente di Fondazione Soleterre e Psicoterapeuta dell’età evolutiva. «Se il 17,3 per cento dei giovani dai 14 ai 19 anni ha pensato che, in relazione al proprio stato d’animo attuale, sarebbe meglio morire o farsi del male, stiamo parlando in valori assoluti di oltre 490 mila individui in potenziale pericolo, che necessitano di assistenza psicologica immediata per scongiurare esiti peggiori».

Covid e adolescenti, il 34 per cento fa fatica a addormentarsi
L’indagine ha coinvolto un campione rappresentativo di 150 adolescenti tra i 14 e i 19 anni (rappresentativi di una popolazione composta da oltre 2 milioni e 850 mila individui) al quale è stato chiesto quali siano i sentimenti e i pensieri prevalenti legati al lockdown e alla pandemia. Tra le altre indicazioni emerse risulta che il 40,7 per cento degli adolescenti intervistati ha difficoltà a dare un senso a ciò che prova. Il 64 per cento del campione pensa che se la pandemia di Coronavirus non si fosse mai verificata, oggi sarebbe una persona diversa. E il 34,7 per cento ha ammesso di fare fatica ad addormentarsi.