Mentre a livello nazionale il centrodestra professa unità di intenti e collaborazione, lo stesso non può dirsi a livello regionale, almeno in Lombardia. Se da una parte la Lega vorrebbe candidare il presidente uscente Attilio Fontana alle prossime elezioni del 2023, l’attuale vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti lamenta come quest’ultimo le aveva promesso un passaggio di testimone una volta finito il suo quinquennio.
Scontro tra Fontana e Moratti in Lombardia
La donna, che negli ultimi mesi ha lavorato alla costruzione di una rete civica, si è così espressa nel corso di un’intervista a Il cavallo e la torre in onda su Rai Tre: «Sono stata chiamata da Fontana in un momento difficile e ho accettato per responsabilità e amore per la mia regione, con l’impegno parallelo di un passaggio di testimone a fine legislatura. Coerentemente a quelle indicazioni ho costruito anche una rete civica».

Parlando di disponibilità e non di autocandidatura, ha infatti spiegato di aver unito diversi mondi, dall’industria al terzo settore, per costruire un programma da proporre eventualmente ai cittadini alla tornata regionale. «Ho detto in maniera leale e coerente che aspetto una decisione dal centrodestra che penso debba essere definitiva, naturalmente dopo la formazione dell’esecutivo», ha aggiunto.
Il presidente: «Mai fatto promesse»
Sorpreso il presidente Fontana, che ha affermato di non aver mai promesso a nessuno un passaggio di testimone al termine del suo mandato e ha chiesto delucidazioni alla Moratti: «Sono io a chiedere a lei un chiarimento netto e definitivo, già dalle prossime ore: una cosa è far politica, un’altra giocare sull’onorabilità delle persone e amministrare senza sapere da che parte si voglia stare, con noi o contro di noi».

Dura anche la reazione di Fabrizio Cecchetti, coordinatore lombardo della Lega, che si è detto stupito e sconcertato per «un assessore come la Moratti che sta lavorando in una giunta di centrodestra e che da mesi annuncia di volersi candidare con altri partiti, magari anche dalla sinistra». Quindi l’invito a farsi da parte qualora non condivida più le idee o la squadra.