Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, guarda avanti e parla di quella che definisce «l’Italia del dopodomani». Lo fa al congresso nazionale della Cisal, dov’è intervenuto in rappresentanza del governo di Giorgia Meloni e ha parlato di nascite, quasi contemporaneamente alla premier, impegnata invece al Salone del Mobile. «Dobbiamo pensare anche all’Italia di dopodomani. Per queste ragioni vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica», ha dichiarato Lollobrigida.
Lollobrigida: «Nascite non si incentivano convincendo la gente a stare in casa»
Il ministro ha spiegato il suo punto di vista sui modi migliori per incentivare la natalità: «Le nascite non si incentivano convincendo le persone a passare più tempo a casa, perché si intensificano i rapporti, come ha sostenuto qualcuno, non è quello il modo. Il modo è costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia, sostenere le giovani coppie a trovare l’occupazione. Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada».

Il lavoro: «Degno più del sussidio»
Poi è passato al mondo del lavoro, e mentre Giorgia Meloni sottolineava come bisognerà far lavorare di più le donne, Lollobrigida ha affermato: «La crescita si può perseguire in modi diversi: vendere i beni di famiglia, gli asset strategici erogando bonus ecc. E indebitandosi per avere consenso come hanno fatto gli altri. Poi c’è quello che vogliamo fare noi ossia investire per far crescere la nazione. Anche per questo ci siamo detti contrari al reddito di cittadinanza. Chi può lavorare deve essere messo nelle condizioni di farlo tenendo presente che ogni lavoro è più degno rispetto al percepire il sussidio. Si può lavorare benissimo in agricoltura che ormai è un’eccellenza avanzata fatta di imprenditori validi».
Lollobrigida sulla carne sintetica: «No fin quando non saremo certi che faccia bene»
Il ministro Lollobrigida ha parlato anche del cibo sintetico. Il suo ministero della Sovranità alimentare deve difendere «i diritti di un popolo a scegliere cosa mangiare e come produrlo. Noi abbiamo la qualità che non è delocalizzabile. Per questo diciamo no alla carne sintetica fino a quando non siamo certi che faccia bene. Non dobbiamo consentire inoltre che la nostra qualità sia spazzata via perché viene ritenuta nemica della concentrazione della ricchezza globale che vuole standardizzare i prodotti per poterli poi produrre ovunque e abbassare pertanto i costi della manodopera».
