Stories su Instagram, meme, brevi clip e scambio intenso di messaggi. I ragazzi sono costantemente attratti dalle varie declinazioni della tecnologia, perdendo l’attenzione per tutto il resto. Ciò avviene soprattutto a scuola, dove i cellulari seducono più della lezione di matematica o di inglese. Un problema che l’imprenditore degli Emirati Arabi Craig Fernandes ha provato a risolvere mettendo a punto Lock&Stock, un’app gratuita che premia gli studenti che riescono a non lasciarsi distrarre dal telefono durante le lezioni.
Un’app per non farsi distrarre dalle app
L’idea è nata da un’esperienza personale e dal forte desiderio di aiutare i giovani a combattere la dipendenza digitale. «Quando ero all’università, ho notato che molti studenti erano incollati al telefono e non seguivano minimamente il professore», ha raccontato il 24enne alla Cnn. «Così, ho deciso di pensare a un’idea per risolvere il problema». È venuta fuori l’app, il cui funzionamento è semplice e intuitivo: una volta installata, blocca l’utilizzo dello smartphone. Per ogni minuto lontano dal dispositivo, gli user accumulano delle chiavi – una sorta di bonus – che, successivamente, può essere convertito in sconti o dare diritto a premi. E i risultati? Secondo gli ultimi report, dal 2017, anno in cui l’app è stata lanciata, gli utenti di Lock&Stock (circa 100mila sparsi per il mondo) sono riusciti ad accumulare un totale di 1151 anni di tempo offline.
Le chiavi usate per ottenere borse di studio
Grazie al meccanismo delle ricompense, negli anni l’applicazione è diventata molto più che un semplice aiuto a mantenere alta la soglia di attenzione. Gli studenti, infatti, possono utilizzare le chiavi per accedere alle borse di studio messe a disposizione nei 1200 atenei convenzionati con Lock&Stock. Tra queste, molte hanno sede in Emirati Arabi Uniti, Malesia e Turchia. Ma ci sono anche 300 campus negli Stati Uniti e altrettanti in Canada. Soltanto nel 2020, la startup ha investito oltre 1 milione di dollari per aiutare ragazzi e ragazze nel loro percorso formativo. Proprio come è successo a Gershwyn Lobo, 21enne iscritto all’American College di Dubai e utente affezionato dell’app dal 2018. «La uso quotidianamente», ha raccontato, «Se devo studiare, blocco il cellulare così che nessuno possa disturbarmi». È stato proprio grazie a Lock&Stock che Lobo è riuscito a iscriversi all’università, ottenendo un 25 per cento di sconto sulle tasse.
Ma, accanto alle partnership con le università, numerose sono quelle coi brand. Adidas, Sephora e Tim Hortons: gli studenti possono riscattare le chiavi nei negozi e negli e-commerce affiliati e risparmiare sui loro acquisti. I marchi sono scelti con rigore, tenendo conto del target di età a cui si punta, quello dei soggetti tra i 14 e i 24 anni.
Lock&Stock, prima del successo un percorso difficile
Al netto delle soddisfazioni, la storia di Lock&Stock non è stata semplice. «Quando ho iniziato, avevo appena 20 anni ma ne dimostravo 15», ha raccontato Fernandes, «Questo ha reso complicato ottenere sin da subito la fiducia e l’appoggio di investitori e università». Una sfida che, ancora oggi, si trova spesso a dover combattere, soprattutto con grandi colossi del calibro di Amazon e Starbucks. Le difficoltà, tuttavia, non lo hanno scoraggiato e, con l’aiuto di un team di colleghi giovanissimi (l’età media degli impiegati è 23 anni), alla fine è riuscito nel suo intento. «In quattro anni non mi sono mai preso due giorni consecutivi di ferie ma non me ne pento perché, ogni giorno, controllo gli insight, leggo le storie delle persone a cui abbiamo cambiato la vita e mi rendo conto che ne è davvero valsa la pena».