Truss sta valutando il trasferimento dell’ambasciata britannica a Gerusalemme
La premier britannica ne ha parlato mercoledì a New York con Yair Lapid. L'ipotesi però va contro la politica del Regno Unito che si è sempre schierato per i due Stati per due Popoli.
La neo premier britannica Liz Truss ha confermato al primo ministro israeliano Yair Lapid che sta valutando la possibilità di trasferire l’ambasciata del Regno Unito da Tel Aviv a Gerusalemme. I due leader si sono incontrati mercoledì a New York a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Truss aveva già parlato di questa possibilità ad agosto durante la corsa per la leadership Tory in una lettera inviata ai Conservative Friends of Israel. Durante l’incontro di mercoledì, Lapid ha ribadito a Truss la necessità di evitare ulteriori concessioni nei negoziati con l’Iran e ha sottolineato come Israele si aspetti un accordo più rigoroso con la Repubblica islamica, in risposta alle minacce di Teheran. Lapid si è inoltre detto fiducioso che con Truss le relazioni tra i due Paesi si rafforzino soprattutto nei settori del commercio e della tecnologia.

Il trasferimento dell’ambasciata a Gerusalemme è un ostacolo alla soluzione di due Stati per due popoli
Lo spostamento dell’ambasciata britannica da Tel Aviv a Gerusalemme ventilato dall’allora ministra degli Esteri Truss era stato bocciato da una serie di ex ambasciatori, funzionari ed ex consoli del Regno Unito in un intervento su The Times: a firmarlo Sir Vincent Fean, ex console generale a Gerusalemme, l’ex alto commissario in Kenya Sir Edward Clay, l’ex inviato in Iran Sir Richard Dalton, l’ex inviato alle Nazioni Unite Sir Jeremy Greenstock e Lord Green, ex ambasciatore in Arabia Saudita. L’eventuale trasferimento della sede diplomatica sarebbe stato un ostacolo alla soluzione dei due Stati per due popoli. Quella dei due Stati, ricordavano gli ex ambasciatori nella lettera, «è la politica del governo britannico: finché non sarà realizzata, l’ambasciata dovrebbe restare a Tel Aviv».

La posizione di Trump e la bocciatura dell’allora premier Theresa May
L’uscita di Truss tra l’altro contrasta nettamente con le posizioni Tory. Quando nel 2017 Donald Trump annunciò di voler spostare l’ambasciata Usa a Gerusalemme fu duramente criticato dall’allora premier britannica Theresa May. «Non siamo d’accordo con la decisione degli Stati Uniti di trasferire la propria ambasciata a Gerusalemme e riconoscere Gerusalemme come capitale israeliana prima di un accordo definitivo sullo status», dichiarò May. «Riteniamo che non sia utile in termini di prospettive di pace nella regione. L’ambasciata britannica in Israele ha sede a Tel Aviv e non abbiamo in programma di spostarla».